MESE AL SACRO CUORE DI GESU’ (9 Giugno) – I PRIMI VENERDI’

Abbiamo considerato il significato degli emblemi del Sacro Cuore. Conviene ora esporre le varie pratiche, che riguardano la devozione al Cuore di Gesù, cominciando dal Primo Venerdì del mese.

Ripetiamo le parole che Gesù rivolse a Santa Margherita:

« Nell’eccesso della misericordia del mio amore infinito, accorderò a tutti coloro che si comunicano nel Primo Venerdì d’ogni mese, per nove mesi consecutivi, la grazia del pentimento finale, onde essi non morranno nella mia disgrazia, né senza ricevere i Santi Sacramenti, ed il mio Cuore in quell’ora estrema sarà il loro rifugio più sicuro ».

Queste solenni parole di Gesù sono rimaste scolpite nella storia della Chiesa e sono sinonimo di Grande Promessa.

Ed invero, quale promessa maggiore della sicurezza eterna? Giustamente la pratica dei nove Primi Venerdì è chiamata la « Tessera del Paradiso ».

Perché Gesù ha chiesto, fra le opere buone, la Santa Comunione? Perché questa gli rende una grande riparazione e tutti, volendo, possono comunicarsi.

Ha scelto il venerdì, affinché le anime gli rendano il delicato atto di riparazione nel giorno in cui si ricorda la sua morte in Croce.

Perché si meriti la Grande Promessa, devono attuarsi le condizioni volute dal Sacro Cuore:

1° Comunicarsi al Primo Venerdì del mese. Non soddisfa a questa condizione chi, per dimenticanza o per impossibilità, volesse supplire in altro giorno, per esempio la domenica.

2° Comunicarsi per nove mesi consecutivi, cioè senza interruzione alcuna, volontaria o no.

3° La terza condizione, che non è detta espressamente, ma che si riduce logicamente, è: che la Santa Comunione si riceva bene.

Questa condizione abbisogna di delucidazione, perché importantissima e perché da tanti è poco tenuta in conto.

Comunicarsi bene significa essere in grazia di Dio, quando si riceve Gesù. D’ordinario tanti, prima di comunicarsi, ricorrono al Sacramento della Confessione, per ricevere l’assoluzione delle colpe mortali. Se non ci si confessa come si deve, non si ottiene il perdono dei peccati; la Confessione resta nulla o sacrilega e la Comunione del Venerdì non ottiene il suo effetto, perché è fatta male.

Chi sa quante persone credono di meritare la Grande Promessa e di fatto non la conseguiranno, proprio per la Confessione mal fatta!

Si confessa male chi, consapevole di grave peccato, volontariamente lo tace o nasconde in Confessione, per vergogna o per altro motivo; chi ha la volontà di ritornare a commettere un peccato mortale, quale sarebbe ad esempio, il proposito di non accettare i figliuoli che Dio volesse mandare nella vita matrimoniale.

Si confessa male, e quindi non merita la Grande Promessa, chi non ha la volontà di fuggire le occasioni prossime gravi di peccato; in tale pericolo sono coloro che, pur facendo la pratica dei nove Primi Venerdì, non vogliono troncare un’amicizia veramente pericolosa, non vogliono rinunziare agli spettacoli immorali, a certi balli moderni scandalosi o a letture pornografiche.

Quanti purtroppo si confessano male, servendosi del Sacramento della Penitenza come di solo scarico momentaneo dei peccati, senza vera emendazione!

Si raccomanda ai devoti del Sacro Cuore di fare bene le Comunioni dei Primi Venerdì, anzi di ripetere la pratica, cioè, finita una serie, cominciarne un’altra; s’interessino affinché tutti i membri della famiglia, almeno una volta in vita, facciano i nove Venerdì e si preghi che li facciano come si deve.

Si diffonda questa devozione, esortando a compierla vicini e lontani, a voce e per iscritto, distribuendo pagelline della Grande Promessa.

Il Sacro Cuore benedice e predilige coloro che si rendono apostoli dei nove Primi Venerdì.

ESEMPIO: Bontà di Gesù

Era sul letto di morte un professore, già da tempo iscritto alla Massoneria. Né la moglie né altri osavano dirgli di ricevere i Santi Sacramenti, conoscendo la sua ostilità alla Religione. Intanto era gravissimo; stava con la bombola dell’ossigeno per respirare ed il medico aveva detto: Probabilmente domani morrà.

La cognata, devota del Sacro Cuore, assidua alla pratica dei Primi Venerdì, ebbe un’ispirazione: mettere un’immagine di Gesù di fronte al moribondo, attaccata al grande specchio dell’armadio. L’immagine era graziosa ed arricchita di una benedizione particolare. Ciò che avvenne fu narrato più volte dal professore:

Quella notte stavo assai male; pensavo già alla mia fine. Il mio sguardo andò a posarsi sull’immagine di Gesù, che mi stava dinnanzi. Quel bel volto si animò; gli occhi di Gesù mi fissarono. Che sguardo!… Poi mi rivolse la parola: Sei ancora in tempo. Scegli: o vita o morte! Ero confuso e risposi: Non saprei scegliere!, Gesù continuò: Allora scelgo io: Vita! L’immagine ritornò allo stato normale. Fin qui il professore.

L’indomani mattina volle il Confessore e ricevette i Santi Sacramenti. Non morì. Dopo altri due anni di vita, Gesù chiamò a sé l’ex-massone.

Il fatto fu narrato allo scrivente dalla stessa cognata.

Fioretto:

– Recitare un Santo Rosario per la conversione degli iscritti alla Massoneria.

Giaculatoria:

– Cuore di Gesù, fornace ardente di carità, abbi pietà di noi!

Tratto da:

MESE AL SACRO CUORE DI GESU’- di DON GIUSEPPE TOMASELLI