La Madonna del Giorno (1 Maggio) – NOSTRA SIGNORA DEL LIBANO, Harissa, Libano
LIBANO: Paese di Maria
Il Libano, Paese di antica cristianità il cui nome è reso sacro dalla Bibbia, basti qui segnalare che il nome ricorre nella Bibbia esplicitamente non meno di 72 volte, e più di cento volte per segno e allusione, teatro di eventi biblici dell’Antico e del Nuovo Testamento. Il Libano, è stato chiamato “Paese di Maria” per la proverbiale devozione dei Libanesi per la loro Regina.
Isolati fin dai tempi più remoti nella montagna libanese, i Cristiani, specie i Maroniti, hanno trovato nella Madre di Dio consolazione e aiuto. Per questo il Paese è costellato di Chiese e di Santuari mariani. Infatti, gran parte delle Chiese è dedicata alla Vergine; e c’è sempre, nelle altre, un Altare consacrato a lei che è invocata con i titoli più belli e singolari: “Nostra Signora dell’Annunciazione”, “Nostra Signora della Luce”, “Nostra Signora dei Doni”, ecc. Grandi statue sono erette in cima ai monti, e sono tantissimi i Santuari mariani frequentati da folle di pellegrini provenienti da ogni angolo del Paese.
I Maroniti osservano un rito particolare, quello della benedizione con l’immagine mariana, sul modello della benedizione eucaristica. Il sacerdote in cotta e stola la incensa, sale i gradini dell’altare, prende l’immagine della Vergine e si volge verso i fedeli, pronunciando ad alta voce questa formula di benedizione:
“Per l’intercessione della Madre di Dio, la Vergine Maria, vi benedica la SS.ma Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo”.
I fedeli rispondono:
“Amen, perché ogni bene viene dalla Santa Vergine”.
I Maroniti riservano a questa e ad altre occasioni molti canti popolari in onore di Maria, suggestivi per la spontaneità dei testi e per la loro semplicità melodica. Ne traduciamo uno per esemplificare:
“O Madre di Dio, o misericordiosa Madre di pietà e soccorso, tu sei il nostro rifugio e la nostra speranza. Proteggici, o Vergine, e abbi pietà dei nostri defunti. O Vergine Madre, anche se il tuo corpo è lontano da noi, la tua intercessione ci accompagna e ci protegge. Da colui che ti ha esaltata sopra ogni creatura nel prendere da te un corpo, ottieni ai peccatori il perdono, continuamente. Tu sei nostra madre e nostra speranza, nostro vanto e nostro rifugio, intercedi per noi presso il tuo Figlio ché perdoni i nostri peccati per sua misericordia. Non ci abbandonare, buona e piena di ogni grazia. Salva i tuoi servitori, ché ti possiamo ringraziare nei secoli dei secoli”. Amen
VIDEO STORIA
Il Santuario di “Nostra Signora del Libano” ad Harissa
Il Santuario dista 25 chilometri da Beirut, la capitale del Libano, su una collina che sovrasta a 600 metri di altezza la cittadina costiera di Jounieh. Lì si erge la gigantesca statua della Vergine, bianca figura che troneggia dall’alto della collina: con le braccia aperte e rivolta verso il mare, dà un effetto di grande suggestione. Questo luogo costituisce un centro focale delle Comunità cattoliche del Libano. In effetti, sul fianco della collina si vede la Sede patriarcale maronita di Bkerké; sulla cima vi è il Convento dei Padri Missionari di San Paolo, appartenenti alla Chiesa Greco Melkita Cattolica; un po’ più in alto, a qualche centinaio di metri, si trova la Sede della Nunziatura Apostolica in Libano, e nelle vicinanze il Convento dei Francescani. Più in là, il Convento di Charfé, Sede del Patriarcato Siro-cattolico, e sulla collina di Bzoummar, il Patriarcato Armeno-cattolico.
Il luogo fu scelto nel 1904 come Sede del Santuario dal Patriarca Maronita Elias Hoyek (1899-1931), e da Monsignor Charles Duval, Delegato Apostolico in Libano, per commemorare il cinquantesimo anniversario della proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione. La statua prende a modello l’immagine della Santa Vergine apparsa nel 1830 a Caterina Labouré alla Rue du Bac a Parigi. L’artista Durenne la confezionò in dodici pezzi il cui peso totale ammontava a 14 tonnellate.
Verso la fine di luglio 1906 fu trasportata ad Harissa e fu posta su un piedistallo a spirale composto da un centinaio di gradini. L’inaugurazione fu presieduta da Monsignor Hoyek, il 3 maggio 1908, anno del Giubileo sacerdotale di Papa Pio X e delle Apparizioni della Vergine a Lourdes. Da allora si celebra la festa della Madonna del Libano ogni anno il 1° Maggio, all’inizio del mese mariano.
Da un anno all’altro, il piccolo Santuario si è ingrandito ed è diventato il primo centro di Pellegrinaggi mariani provenienti da ogni parte: dal Libano, dal Medio Oriente e dai Paesi arabi. Il loro numero è andato ingrandendosi giorno dopo giorno, in ogni stagione e ad ogni occasione: familiare, religiosa, sociale, come a segnare da qui sempre nuova ripartenza nella vita cristiana.
Nell’ultimo decennio degli Anni Novanta, la statua è stata affiancata da una grande Basilica che ha accolto il 10 e 11 Maggio 1997 il Papa Giovanni Paolo II in mezzo ad una grande folla, di giovani soprattutto.
Dopo la recita del Regina Coeli ai piedi della Patrona del Libano, il Papa pronunciò il seguente
“Atto di Affidamento”:
“Al termine di questa celebrazione, nell’ora della preghiera mariana, invochiamo anche i Santi che sono fioriti in questa terra […]
Insieme con voi, affido a Nostra Signora del Libano tutti i figli e le figlie del Paese. La Madre del Signore, presente ai piedi della Croce e nel Cenacolo della Pentecoste, raccolga nella fede, nella speranza e nell’amore i suoi figli che vivono in questo Paese o sparsi nel mondo! Assista i Pastori nel loro ministero! Sostenga la fedeltà orante e il servizio caritativo dei monaci e delle monache, dei religiosi e delle religiose!
Accompagni i laici nella loro vita ecclesiale e nel servizio alla società! Irrobustisca le famiglie nell’unità dell’amore e nella dedizione alla loro missione educativa! Guidi i giovani sulle strade della vita! Nella sua materna tenerezza, Maria dia conforto ai poveri, a quanti soffrono nel corpo o nello spirito, ai prigionieri e ai rifugiati!
Nostra Signora del Libano, veglia sull’intero popolo di questa terra così provata! A te lo affida il Successore di Pietro, qui giunto per portare a tutti un messaggio di fiducia e di speranza. Possa avverarsi, sulla soglia del nuovo millennio cristiano, il messaggio profetico di Isaia: “Ancora un poco e il Libano si cambierà in un frutteto e il frutteto sarà considerato una selva” [Is 29, 17].
Concedi, o Vergine Santissima, a questo popolo antico e pur sempre giovane di mantenersi degno erede della sua illustre storia, costruendo con dinamismo il suo avvenire nel dialogo con tutti, nel rispetto reciproco dei diversi gruppi, nella concordia fraterna!
Regina della pace, proteggi il Libano!”.
Amen.
VIDEO DOCUMENTARIO:
Fonti:
Rivista “Madre di Dio”, maggio 2005 – autore George Gharib;
http://www.mariadinazareth.it/www2005/Santuari%20mariani%20nel%20mondo/Nostra%20Signora%20del%20Libano.htm
https://biscobreak.altervista.org/2013/05/nostra-signora-del-libano/.
http://www.asianews.it/notizie-it/Libano-e-Medio-oriente-consacrati-al-cuore-immacolato-di-Maria-per-la-pace-nella-regione-37756.html