La Madonna del Giorno (1 Settembre) – (TERZA PARTE) – Apparizione di Tinos: “La Evangelístria” Nel Isole Cicladi, Grecia
L’icona dell’Evangelístria
L’icona della Madonna Evangelístria, ossia dell’Annunciazione, è chiamata anche dal popolo Megalocharis, ossia la “Grande Grazia” o la “Piena di grazia”. Per i numerosi ex-voto che la adornano e la nascondano alla vista, non è facile darne una esatta descrizione e bisogna ricorrere ad una replica abbastanza grande che si trova in sagrestia. È questa che riproduciamo e di cui diamo una breve descrizione.
Secondo la tradizione locale, l’immagine era destinata ad una antica chiesa risalente ad un imprecisato periodo bizantino in cui il culto cristiano aveva soppiantato quello pagano delle divinità dell’Olimpo. Detta chiesa, dedicata a San Giovanni Battista, sarebbe stata incendiata e distrutta dagli Arabi Saraceni nel corso del secolo decimo. L’icona stessa, conservata intatta in mezzo alle rovine, rimase nascosta fino al giorno della sua riscoperta, quel 30 Gennaio del 1823, sopra ricordato. Sulla tavola Maria è raffigurata dentro una camera, in ginocchio e il capo chino, intenta a pregare davanti ad un inginocchiatoio, vestita di abito color verde e giallo. Sull’inginocchiatoio è posto un piccolo libro aperto sul quale sono scritte le parole pronunciate dalla Vergine all’annuncio dell’Angelo.
[Copia della Panaghía Evangelístria “Tuttasanta dell’Annunciazione” a Tinos.]
Di fronte alla Vergine l’Arcangelo Gabriele, circondato di luce, vestito anche lui di verde e oro, sta ritto in piedi, tenendo in mano a guisa di scettro un giglio, simbolo di purezza. In seguito a questo ritrovamento, fu deciso di edificare una chiesa molto più grande e bella, dedicata appunto all’Annunciazione della Madre di Dio e alla venerata icona che la rappresenta. Tale costruzione durò dal 1824 al 1830, in un lasso di tempo davvero breve, se si considera la grande dimensione dell’edificio. Nel 1842, un ladro rubò l’icona per appropriarsi dei numerosi oggetti preziosi di cui era adornata; ma questa fu però presto ritrovata e il ladro arrestato perché tutti gli abitanti di Tinos si erano lanciati alla sua ricerca.
Il Santuario dell’Evangelístria è il centro di manifestazioni religiose e civili dell’Isola dell’Egeo
L’edificazione della chiesa dell’Evangelístria è stata, secondo le tradizioni locali, occasione di numerosi prodigi che manifestarono quanto la Madre di Dio aveva a cuore questa costruzione. Molti ex-voto esposti alla vista dei Pellegrini illustrano fatti miracolosi allora accaduti.
La costruzione del Santuario accompagnata da molti prodigi
Uno di questi prodigi riguarda una nave battente bandiera inglese: trovandosi nelle vicinanze di Tinos, fu sbattuta da una furiosa tempesta che rischiò di mandarla a picco. Il capitano, con gli occhi rivolti al Santuario ancora in costruzione, chiese aiuto, promettendo di contribuire alle spese dei lavori. Appena pronunciato il voto, il battello fu salvo. L’indomani, cessata la tempesta, la nave poté raggiungere la costa, permettendo così ai marinai di fare una cospicua elargizione per la costruzione della chiesa.
Un altro prodigio, sempre in favore di gente di mare, riguarda una nave assalita da una forte tempesta e gettata su uno scoglio che aveva aperto sui fianchi una grande crepa: l’acqua riempiva la nave e le pompe stentavano a farla uscire: il capitano e il resto dei marinai affidarono allora tutta la loro speranza alla Madre di Dio. Il miracolo ebbe luogo: all’istante l’entrata dell’acqua si interruppe pur proseguendo la tempesta. I marinai riuscirono a evacuare l’acqua e a proseguire il loro viaggio. Giunti in un porto spagnolo e consegnando il battello per la riparazione, si accorsero che nella fessura aperta si era bloccato un grosso pesce squalo. Furono tanto sbalorditi da portare alla Madre di Dio di Tinos una replica in argento della nave con il pescecane intrappolato nello scafo: tale ex-voto può essere visto ancora oggi.
Fra tanti altri miracoli, ce ne sono alcuni che riguardano fedeli di altre religioni, come il seguente di cui è stato beneficiario un dignitario turco musulmano. Questi, affetto da un male incurabile, andò nella chiesa della Madonna ed implorò il suo aiuto. La Vergine esaudì la sua preghiera, guarendolo. Allora, riconoscente, egli prese su di sé la costruzione di una magnifica fontana in marmo con getto d’acqua, che si trova vicino alla scalinata della chiesa superiore, a destra salendo: in questa fontana si celebra il rito della benedizione dell’acqua, nella festa del Battesimo di Cristo.
PREGHIERA AL BACIO DELL’ICONA
“Gradisci, dolce Signora,
sovrana Immacolata,
questo omaggio che a te solo
noi, tuoi indegni servitori,
rivolgiamo come a colei
che fu scelta fra tutte le generazioni
e che si è dimostrata superiore
ad ogni creatura della terra e del cielo.
Per te, difatti, il Signore
delle potenze è stato con noi,
per te noi abbiamo conosciuto
il Figlio di Dio,
per te abbiamo meritato
il Suo corpo
e il Suo prezioso Sangue […].
Per le Tue preghiere conservaci
senza rimprovero fino alla fine,
e così, salvati con il Tuo aiuto
e protezione, noi rivolgiamo
gloria, lode, azione di grazia
e adorazione al Dio Unico e Trino,
Creatore universale, ora e sempre
e nei secoli dei secoli. Amen”.
Tratta da:
http://www.mariadinazareth.it/Europa%20Cristiana/Luoghi%20di%20cult…
http://www.stpauls.it/madre06/0508md/0508md17.htm