La Madonna del Giorno (11-12 Ottobre) – Nostra Signora del Pilar, Saragoza, Spagna
Introduzione: LA PRIMA “APPARIZIONE” DELLA MADONNA
Il più antico di Spagna e probabilmente di tutta la cristianità è il santuario di Nostra Signora del Pilar a Saragoza, in quanto nel 40 d.C. ancora vivente la Madre di Cristo pose il suo piede sulla famosa colonna. Particolarmente conosciuto anche il miracolo che rese la gamba amputata da 5 anni ad un giovane.
STORIA
Secondo la tradizione, il 2 gennaio del 40, la Vergine Santissima, ancora vivente, sarebbe apparsa all’Apostolo Giacomo, che assieme a un gruppo di discepoli stavano a pregare nei pressi dell’Ebro. La Vergine sarebbe apparsa per confortare San Giacomo, deluso dai risultati negativi della sua predicazione. Sempre secondo la tradizione la cappella primitiva sarebbe stata costruita da San Giacomo il Maggiore e dai suoi compagni.
Il “Pilar” è la colonna di alabastro su cui la Vergine avrebbe posato i piedi. Alcuni mistici, come il carmelitano Ruzzola, la venerabile Maria d’Agreda e Caterina Emmerich, confermarono questa antica tradizione, ma il primo documento scritto che la riporta risale al XII secolo.
Tuttavia resta il fatto che la chiesa di “Sancta Maria intra muros” a Saragoza esisteva già prima dell’invasione araba, avvenuta nel 711. E il monaco Aimoinus, giunto in Spagna nell’855 alla ricerca delle reliquie di S. Vincenzo, scrisse che
“la chiesa dedicata alla Vergine era a Saragoza, la madre di tutte le chiese della città, e che S. Vincenzo vi aveva esercitato le funzioni di diacono al tempo del vescovo Valerio”.
Nel 1118 Saragoza, liberata dal dominio dei musulmani, ritornò capitale del regno di Aragona e nel 1294 Santa Maria del Pilar venne restaurata per accogliere schiere sempre più numerose di pellegrini.
In origine per guardare e venerare la “colonna” venne costruito un piccolo oratorio, poi venne alzata una chiesa romanica, poi a causa di un incendio fu sostituita da una nuovo edificio in forme gotiche. Il tempio attuale, che andò a sostituire quello in forme gotiche, fu progettato dall’architetto Felipe Perez e soprattutto da Francisco Herrera Hidestrosa per iniziativa di Giovanni d’Austria che ordinò l’inizio dei lavori nel 1681 per terminare nel 1711.
L’immensa basilica si presenta come un esercizio di stili: cupolone centrale, quattro campanili e dieci cupole minori. L’enorme interno è a tre navate su piloni quadrati, con ampie volte e cupole decorate da affreschi di A. Gonzales Velasquez, R. Bayeu e dal giovane Goya. Nella navata centrale, la Capilla de Nuestra Señora del Pilar è un tempietto a pianta elittica dalla decorazione sfarzosa che custodisce una piccola Madonna lignea del trecento, alta 39 cm, posta sopra una colonna. La colonna, in alabastro, è custodita in un astuccio di bronzo e argento e avvolta da un mantello, diverso a seconda dei tempi liturgici e delle circostanze, innalzato fino ai piedi della statua della Vergine. Questa immagine fu incoronata il 20 maggio 1905, con una corona tempestata da circa 10.000 pietre preziose, e fu benedetta dal Papa S. Pio X.
Il giorno in cui si festeggia la Vergine del Pilar, Patrona della Spagna, è il 12 ottobre (i festeggiamenti vanno dall’11 al 18 ottobre) per ricordare il giorno in cui Cristoforo Colombo scoprì l’America: secondo la tradizione nello stesso momento in cui Colombo posava il primo piede sul suolo americano, alcune monache stavano cantando e pregando davanti alla Vergine del Pilar per il buon esito della spedizione. Fu forse per questa circostanze che nel 1958, la festa della Virgen del Pilar fu dichiarata festa della “hispanidad”, cioè della Spagna e di tutte le nazioni di lingua e cultura spagnola.
IL MIRACOLO
Nel 1640 un miracolo spettacolare rese ancora più celebre il santuario.
Un giovane di 17 anni, Miguel-Juan Pellicer di Calanda, conducendo un giorno un carro aggiogato a due muli, cadde dalla cavalcatura e andò a finire sotto una ruota del carro, che gli spezzò e gli schiacciò nel mezzo la tibia della gamba destra. Trasportato in ospedale per le cure del caso, si ritenne urgenti amputargli la gamba a circa 4 dita dalla rotula. Prima dell’operazione, l’infelice si era recato al santuario del Pilar per farvi le sue devozioni e ricevervi i sacramenti. Dopo l’intervento, vi era tornato per ringraziare la Madonna di averlo conservato in vita.
Ma, non potendo più lavorare, Miguel-Juan si era unito agli altri mendicanti che domandavano l’elemosina all’ingresso della basilica. Nel frattempo, ogni volta che veniva rinnovato l’olio delle 77 lampade d’argento, accese nella cappella della Vergine, egli si strofinava le sue piaghe, benché il chirurgo glielo avesse sconsigliato in quanto l’olio ritardava la cicatrizzazione del moncherino. Tornato a Calda, riuscì con la gamba di legno e una gruccia ad andar mendicando nei paesi vicini.
Il 19 marzo 1640 rientrato a casa, dopo aver invocato, come di solito, la Vergine del Pilar, si addormentò. Al mattino, svegliandosi, si ritrovò con 2 gambe ed avvertì così i suoi genitori che la gamba destra, amputata da due anni e cinque mesi, era segnata al polpaccio dalle cicatrici di prima dell’infortunio.
I membri della Commissione d’inchiesta, nominata dall’arcivescovo, con loro grande meraviglia non trovarono la gamba sepolta nel cimitero dell’ospedale. La fama del miracolo corse per tutta la Spagna e fu causa della realizzazione del grandioso santuario attuale.
SANTUARIO:
La Virgen del Pilar attrae da secoli masse di pellegrini di ogni classe sociale: dai più umili contadini ai più grandi re di Spagna, da Ferdinando il Cattolico a Juan Carlos, al papa Giovanni Paolo II (che nel 1982 parlando del Santuario disse: questo luogo è un’antenna che attrae a noi i meravigliosi favori del cielo).
Molte famiglie spagnole danno il nome di Pilar alle loro ragazze e tengono ad averne la sacra immagine in casa; numerosi altari e cappelle, dedicati alla Madonna del Pilar, si trovano nella Spagna e nell’America Latina.
I pellegrinaggi al santuario sono ininterrotti lungo tutto l’arco dell’anno e si svolgono con la partecipazione alla Santa Messa, alla recita del Rosario, con canti mariani e con il bacio alla colonna sulla piccola parte scoperta, che, a causa di questa devozione, presenta un marcato solco. Il Museo del Pilar, custodito nella “Sacristia de la Virgen”,è ricchissimo di oggetti preziosi, tra cui “i manti” della statua, spesso richiesti da illustri moribondi desiderosi di “morire sotto il manto del Pilar”, come il re Alfonso XIII morto in esilio a Roma nel 1941.
Conclusione
Tre sono le particolarità che caratterizzano la Virgen del Pilar:
1. Si tratta per essere preciso di una “Venida” (arrivo-presenza miracoloso in vita o bilocazione) e non di un’apparizione della Vergine dopo la morte, che ricordiamo essere ancora in vita nel 40 d.c. circa in Efeso.
2. La colonna che sostiene la statua della Vergine è la stessa su cui la Madonna avrebbe posato i piedi e il santuario (la prima cappella) che venne costruito in quel luogo rappresenta il primo Tempio Mariano di tutta la Cristianità.
3. Terzo aspetto è il forte vincolo tra la tradizione pilarista con la tradizione jacobea. Perciò Saragoza e Compostella, il Pilar e Santiago hanno costituito 2 fondamenti attorno ai quali hanno ruotato, durante i secoli, tutte le devozioni spirituali di tutta la Spagna.
FONTI:
http://www.sangiacomolevanto.org/pilar.htm
https://biscobreak.altervista.org/2013/10/il-santuario-di-nostra-signora-del-pilar/.
http://www.mariadinazareth.it/apparizione%20saragozza.htm