La Madonna del Giorno (12 febbraio 1970-1972) – MADONNA DI GROUCHIV, Ucraina
… Il 12 febbraio 1970, nella prigione di Vladimir, a 165 Km a nordest di Mosca, la Vergine gli apparve a Josyp Terelya invitandolo al perdono incondizionato, soprattutto verso i nemici, i Russi moscoviti. …
La storia di Grouchiv (Hrushiv o Grushew) e delle sue apparizioni o avvenimenti che riguardano la Santa Vergine ha origine molto prima del 1970, inizia infatti nel XVII secolo, quando la Vergine apparve per la prima volta, nella parte inferiore del villaggio. Il popolo, per commemorare l’avvenimento, piantò in quel luogo un salice. Un secolo più tardi, ai piedi del salice sgorgò una sorgente e la gente veniva per raccogliere quell’acqua. Avvennero molte guarigioni che resero famoso il santuario.
Nel 1806, Stepan Chapowskyj vi dipinse una immagine della Vergine. I paesani la fissarono sul salice e si intensificarono i pellegrinaggi in quel luogo, tanto che il proprietario del terreno, seccato dal fatto che i pellegrini lo calpestassero, decise di chiamare un miscredente, J. Kina, per costruire una barriera intorno al salice.
Nel 1856 scoppiò una epidemia di colera. Una donna vide allora in sogno la Madre di Dio:
«Figlia mia, ti prego di pulire il pozzo profanato. Celebratevi una messa e la morte cesserà di colpire il villaggio».
È quello che avvenne: l’epidemia cessò e si costruì sulla sorgente una cappella dedicata alla Santa Trinità.
La Chiesa greco-cattolica pagò la sua fedeltà a Roma con il carcere e innumerevoli morti. È in questo contesto che il 26 aprile 1987, giorno dell’anniversario di Chernobyl e all’alba della perestroika, una giovinetta di 11 anni, Maria Kizyne, ha delle apparizioni della Vergine.
Maria, mentre sta uscendo da casa per recarsi a scuola, nota una strana luce sulla cappella sconsacrata (chiusa al culto dal regime comunista nel 1947) che confina con il giardino di casa sua. Si sofferma ad osservarla, quando, all’improvviso scorge, su una delle facce della torre ottagonale che copre la cupola della cappella, una figura: è una Donna vestita di nero con un Bambino in braccio. La piccola rientra di corsa dalla madre e l’avverte. La madre esce e, riconosciuta la Madonna, invita la figlia ad inginocchiarsi a pregare. L’immagine della Vergine è rimasta visibile a tutti per un mese, ora nel vano di una finestra del campanile, ora sulla sommità della cupola, ora nel cielo sopra la chiesetta. Testimoni diretti dell’evento miracoloso sono state almeno mezzo milione di persone.
La Madonna ha dato a Maria, nel corso delle numerose apparizioni che la giovane veggente ha avuto, diversi messaggi: talvolta piangendo ha chiesto penitenza per la remissione dei peccati dell’umanità; in altre occasioni ha invitato alla preghiera e al perdono per la conversione della Russia; alla recita del Santo Rosario, arma potente contro satana. Ha invitato a non dimenticare coloro che sono morti nel disastro di Chernobyl, che è stato un avvertimento e un segno per il mondo intero.
Tra loro, si trovava Josyp Terelya, che riconobbe la Vergine che aveva visto in prigione, in punto di morte, e la sua testimonianza si propagò con grande clamore.
Nato nel 1943, Josyp Terelya fu allevato dalla nonna materna, fervente cattolica. Diviene militante dell’Azione Cattolica e fervente adoratore dell’Eucaristia. Ma all’età di 19 anni, venne incarcerato e rimase in prigione per 15 anni (1962-1976). Quando fu liberato, la sua fidanzata, che l’aveva aspettato, poté finalmente sposarlo. Josyp le confidò, allora, le due apparizioni della Vergine, durante il suo periodo in carcere.
Il 12 febbraio 1970, nella prigione di Vladimir, a 165 Km a nordest di Mosca, la Vergine gli apparve invitandolo al perdono incondizionato, soprattutto verso i nemici, i Russi moscoviti.
Maria gli fece inoltre questa predizione:
«Hai davanti a te anni di prove e di umiliazioni. La Russia resta nell’oscurità e nell’errore. Non ci sarà pace sino a quando il popolo si pentirà e si compirà l’opera di mio Figlio; non si avrà pace poiché questa non può venire che là, dove esista la giustizia. Prega per i nemici, dimenticali ed un cammino di luce si aprirà davanti a te.»
Una seconda apparizione avvenne due anni dopo:
«Il 12 febbraio 1972 (…) mi trovavo nella cella di isolamento. La stanza era fredda da morire; soffrivo sino alla radice dei capelli. Soltanto una lampada sospesa rischiarava la camera. Sollevai il manicotto vicino alla lampada per scaldarmi le mani; ma la guardia mi vide dallo spioncino e spense la luce. (…) Non riuscivo a muovermi. Mi sdraiai sulla branda in attesa di morire. Fu allora che sentii il caldo contatto di una mano femminile, dolce come il latte. Mi sentii riscaldato. Sentivo del calore nella stanza. Pensai di avere delle allucinazioni o che stavo morendo. Ma fu allora che udii la voce: «Mi hai chiamata e sono venuta da te. Non credi che sono io?» Allora vidi davanti a me una giovane donna. La prima volta mi disse: «Non sarai liberato da questa prigione; non hai percorso che la metà del cammino, ma non aver timore, io sto con te.»
“L’Ukrain Weekly”, settimanale dei cattolici ucraini che vivono in esilio in Inghilterra, riferì che il 13 maggio 1987, festa della Madonna di Fatima, durante un programma della TV locale sull’argomento del giorno, l’immagine della Vergine apparve anche sui teleschermi e fu vista in tutta la regione.
Il concorso di folla in quei giorni divenne imponente. Il foglio clandestino “Cronache della Chiesa Cattolica ucraina”, citato da “Ukrainian Weekly”, parla di 80.000 persone al giorno arrivate sul posto con tutti i mezzi. C’erano targhe di pulmann e di auto di tutti gli stati dell’Urss. La polizia, presa fra le antiche abitudini e la “Perestroika” di Gorbaciov, un po’ creava ostacoli, erigeva steccati, faceva la “faccia feroce”; un po’ lasciava correre. La stampa del regime, compresa l’autorevole “Literaturnaria Gazeta”, seguì la stessa linea; ammetteva in tono agrodolce l’eccezionale afflusso dei pellegrini da ogni parte dell’Unione, ma si affrettava a spiegare che non si trattava di “fede nei miracoli” (queste “anticaglie”), ma di semplice curiosità.
Questo fatto avvenne all’inizio della perestroika. Fu il catalizzatore di una presa di coscienza nel momento in cui il regime cominciò, esitante, a mettere fine alle persecuzioni. Da questo punto di vista, l’avvenimento riveste una importanza storica, è il momento chiave nel quale la libertà dell’uomo ha riorientato il corso della storia.
Dai messaggi dell’aprile 1988:
“Insegnate ai bambini a pregare. Insegnate loro a vivere nella verità e vivete voi stessi nella verità. Dite il Santo Rosario. È l’arma contro satana… Sono venuta a confortarvi e a dirvi che le vostre sofferenze ben presto finiranno. Siate attenti… Voi qui in Ucraina avete ricevuto la conoscenza dell’unica, vera, Chiesa apostolica… Il Dio Eterno vi chiama. Ecco perché sono stata mandata a voi… nonostante le lunghe persecuzioni che avete subito non avete perduto la fede, la speranza e la carità”.
Maria spiega:
“Ci chiese poi di pregare, di insegnare ai bambini la preghiera, il Rosario, di pregare costantemente per i defunti. Io udii queste parole: «Sono venuta da voi perché qui il popolo fervente divulgherà il mio messaggio dappertutto. So dove devo andare. Vado dove è meglio per mio Figlio. Ricordatevi che il peccato è il piacere proibito. La Madre di Dio vi dice di offrire le vostre vite. Ognuno di voi deve partecipare alle sofferenze di Gesù. In questo modo, credetemi, riscatterete le anime che sono cadute nel peccato… Non abbiate timore e pregate, pregate, pregate incessantemente. Riconoscete Gesù, pubblicamente. Non vergognatevi di fare il segno della croce. Preparatevi per le grandi persecuzioni e nuovi sacrifici. Stanno per accadere grandi cose. Nelle Filippine i cattolici sono scesi per la strada senza che i soldati sparassero loro. Verrà l’ora che la Madre di Dio agirà in maniera uguale anche nell’Unione Sovietica. (…) L’Ucraina diventerà indipendente (…) Voi litigate spesso per orgoglio e umana vanità. Pregate. La preghiera, il Rosario, vi salverà. L’anticristo fa di tutto per sconfiggervi. Ricordatevi: la pace viene soltanto dalla Redenzione. La pace è calma e riposo e voi non state ancora in pace.»
Fonti: http://it.mariedenazareth.com/13793.0.html?&L=4&tx_ttnews%5Btt_news%5D=7116&cHash=cf62fe0edde6fd8befbd67a19cb8a1d9; Laurentin, Comment la Vierge Marie leur a rendu la liberté, (Come la Vergine ha reso loro la libertà) Edizioni OEIL, Paris, 1991, p. 98-131 – sintesi F. Breynaert; http://gesuilsignoreamenalleluia.blogfree.net/?t=4047032