La Madonna del Giorno (20 Novembre) – MADONNA DELLA BOZZOLA, GARLASCO, PAVIA, ITALIA

Con decreto datato il 20 Novembre 1888, il Papa Leone XIII concede l’indulgenza plenaria ai fedeli che celebrano le principali feste nel Santuario della Madonna della Bozzola di Garlasco, provincia di Pavia. Garlasco, importante centro medioevale, è stato feudo dei potenti signori Beccaria, di cui conserva ancora parte dell’antico castello, ed ha combattuto contro i Visconti, padroni di Milano. Ai Beccaria succedono i marchesi Castiglioni che ospiteranno due re sabaudi: Carlo Emanuele III nel 1734 e Carlo Alberto nel 1836. La gloria più fulgida però è il Santuario mariano che Garlasco ha saputo circondare di devozione e di arte nel corso dei secoli.

Il Santuario, imponente per la sua mole, frutto della devozione alla Madonna delle popolazioni della Lomellina, sorge a circa un chilometro da Garlasco. Il luogo era, in antico, ricoperto da cespugli di biancospino, chiamato in dialetto bosso, o bossi, o büslon, da cui deriva il nome bozzola. In mezzo a questo boschetto sorge una piccola cappella o pilone, con su dipinta l’immagine della Madonna seduta su di una cattedra, tenendo con il braccio sinistro Gesù Bambino, ritto sulle sue ginocchia, e con un libro nella mano destra.In questa località è solita accompagnare al pascolo il piccolo armento di famiglia una ragazzina di tredici anni, Maria Benedetta. Della sua fanciullezza ella ricorda vagamente, come un brutto sogno, immagini di soldati a cavallo, di spade sguainate; così è stata distrutta la sua prima famiglia, i genitori ed il fratellino maggiore Ludovico, in uno dei tanti episodi di violenza che caratterizzano quei tempi spietati. Quel giorno di sangue ha reso muta la povera bambina. Il parroco del borgo, Don Andrea Guazzoni, si prende cura dell’orfanella e la porta lontano dal luogo del massacro, affidandola ad una nuova famiglia.

In un imprecisato giorno dell’estate dell’anno 1462, Maria Benedetta si trova a pascolare il proprio gregge nelle vicinanze della cappella, quando improvvisamente il tempo si rabbuia ed annuncia vicino il temporale. Lampi sempre più frequenti rompono l’oscurità, tuoni assordanti, veri boati terrificanti, scoppiano con improvviso strepito. Gli animali, spaventati si disperdono nella radura, e la fanciulla terrorizzata si rifugia sotto il tettuccio dell’edicola, volgendo il suo sguardo all’immagine della Vergine come per chiederle protezione ed aiuto. Poco dopo il tempo si placa, il cielo ritorna limpido e sereno ed ogni cosa acquista, quasi per incanto, un aspetto radioso. L’Immagine della Madonna, dipinta sulla parete, si anima e si rivolge maternamente alla fanciulla:

“Maria Benedetta, va’ a dire ai Garlaschesi che io desidero qui un Santuario a protezione di tutta la Lomellina”.

La commozione e la gioia della fanciulla, che si sente guarita, sono al massimo; ella corre a compiere la missione affidatale.La prodigiosa guarigione provoca immediatamente l’interesse delle autorità religiose e civili, ma soprattutto l’entusiasmo della popolazione di Garlasco e dei paesi vicini, che subito si impegnano per la costruzione di un tempio. La primitiva costruzione, iniziata pochi mesi dopo l’avvenimento, corrisponde all’attuale presbiterio e allo spazio sottostante la cupola dell’odierno Santuario. L’altare maggiore viene ricavato utilizzando l’antica cappelletta, conservando intatto l’affresco raffigurante la Vergine. Con il tempo si sono rese necessarie ulteriori trasformazioni dell’edificio fino a giungere alla forma attuale del Santuario.

L’interno è stato pazientemente e costantemente abbellito nel corso degli anni; la decorazione delle ampie volte, ricca di colori, di stucchi e di ori, dona una grande fastosità alle linee architettoniche. Interessanti, nella navata di sinistra e di destra, sono due gruppi di statue, opera pregevole del 1700. A sinistra, attorno al Cristo morto, alcune figure di Apostoli e di pie Donne piangono insieme all’Addolorata. A destra, la scena del Presepio è riprodotta con le figure di Gesù Bambino, di Maria e di Giuseppe, molto belle ed espressive.

Numerosissimi ex-voto testimoniano, talvolta in modo quasi ingenuo, ma commovente, la riconoscenza alla Vergine di tanti devoti in questi 600 anni circa di storia.

Nel 1927 il Santuario viene aggregato, come Basilica minore, alla Basilica Vaticana, e l’8 settembre del 1931, mentre si celebra il 15° centenario del Concilio di Efeso, nel quale fu definita la Divina Maternità di Maria, l’Immagine della Madonna e del Bambino vengono solennemente incoronate.

La piccola Maria Benedetta, dopo l’apparizione della Madonna, compiuta la sua missione, si ritira silenziosa nel Monastero delle Religiose Benedettine Vallombrosiane della zona, dove conserva il grato ricordo della benevolenza della Vergine, consacrando a Lei tutta la sua vita.

VIDEO PELLEGRINAGGIO:

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FONTI:

Autore Don Mario Morra sdb – http://www.donbosco-torino.it/ita/Maria/calendario/2000-2001/Guarita%20dalla%20Madonna.html

https://biscobreak.altervista.org/2013/08/madonna-della-bozzola/.

SITO UFFICIALE: http://www.madonnadellabozzola.org/storia.html