La Madonna del Giorno (21 Dicembre) – SANTA MARIA DELLA CROCE (Madonna di Roio), Poggio di Roio, Aquila, Italia

La statua della Madonna di Roio, in legno di cedro dorato, che la leggenda vuole sia venuta dalle Puglie e che non pare opera d’arte abruzzese, è lavoro di fine scalpello e si caratterizza per la linea generale armoniosa che la rende piacevole. È opera attribuita al XIV secolo. Lo storico aquilano Angelo Signorini, nella sua opera “La Diocesi di Aquila”, a pag. 314, riporta il racconto di P. Serafino di Montoro riguardante il ritrovamento della venerata statua.

“Un semplice pastore di nome Felice Calcagno – egli dice– nativo forse della terra di Lucoli, portatosi a svernare, come era in uso, nei pascoli delle Puglie in un bosco denominato Ruo, un giorno ebbe la disavventura di smarrire il gregge affidato alla sua custodia. Temendo per questo un gran castigo dai suoi padroni, supplicò fervorosamente la Vergine perché lo soccorresse in così duro frangente. Mossa a pietà, la Regina dei Cielo apparve al pio garzone in forma di vaghissima dama col Suo Gesù fra le braccia e cortesemente gli precisa il luogo dove s’erano rifugiate le sue pecorelle.

All’insolito celeste favore rimase estatico il buon guardiano! Riavutosi dallo stupore e ritrovato il gregge nel luogo indicatogli, giulivo riferì il prodigio agli altri pastori. Mossi tutti da forte curiosità si portarono in quel luogo e trovarono una statua in grandezza al naturale con quelle stesse forme e fattezze che il semplice pastore ebbe vedute nell’ignota Signora “.

Era il dicembre 1578. Presala con venerazione, la portarono nella loro capanna con la ferma intenzione di collocarla in qualche chiesa di Lucoli. A primavera, tempo in cui dalle Puglie si faceva ritorno nelle montagne d’Abruzzo, collocata la miracolosa statua su un mulo, si avviarono; ma arrivati, dopo alcuni giorni di viaggio, presso la Croce del Castello di Roio, davanti alla chiesetta di San Leonardo, il giumento (mulo) piegò le ginocchia, ne volle più proseguire.

Al portento si destò in quei buoni pastori maggior devozione e, presa la statua, la portarono a spalla fino a Lucoli e la deposero nell’abbazia di S. Giovanni. La mattina seguente il santo Simulacro non era più lì: prodigiosamente se n’era tornato a Roio, in quello stesso luogo dove si prostrò il giumento. E fu allora che gli abitanti di Roio, lieti di così prezioso tesoro, edificarono in onore della Madonna il grazioso artistico Santuario.

Nell’immediato dopo guerra, è sorto accanto al Santuario l’istituto “Santa Maria della Croce” che per oltre un ventennio ha svolto una funzione educativa assistenziale per fanciulli bisognosi e dal 1985 si è trasformato in casa di accoglienza.

Lungo l’antica mulattiera, che ora ha il nome di “Via Mariana”, sono state erette 15 cappelline illustranti, in artistici mosaici, i misteri dei S. Rosario, e sul colle di Monteluco la “Via Crucis”, a coronamento dei tre voti pubblicamente espressi nel 1942, in piena bufera di guerra, dall’Arcivescovo dell’Aquila Mons. Carlo Confalonieri, poi Cardinale di Santa Romana Chiesa.

PREGHIERA A SANTA MARIA DELLA CROCE

Vergine Santissima, che per la vostra immagine, dai nostri pastori migrati in terra di Puglia, felicemente rinvenuta e devotamente trasportata in Abruzzo, sceglieste come dimora il luogo di predilezione il Poggio di Roio all’Aquila, e nel grazioso tempio, eretto alla pietà dei nostri maggiori, apriste una sorgente di doni celesti, accogliete gli omaggi che Vi rendono i vostri figli vicini e lontani, rinnovate con essi la provvida alleanza e consolateli con la vostra benedizione. Amen.

VIDEO PELLEGRINAGGIO “INNO ALLA MADONNA DI ROIO”:

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Indirizzo del Santuario di Roio   67040  POGGIO Di ROIO  (AQ)   Tel. (0862) 160.21.58

Fonti:

http://www.mariadinazareth.it/www2005/Apparizioni/Apparizione%20Poggio%20di%20Roio.htm

https://biscobreak.altervista.org/2013/12/santa-maria-della-croce/.