La Madonna del Giorno (22 dicembre 1798) – Madonna della Consolazione, Nereto, Teramo, Abruzzo, Italia

La Storia del Miracolo del 1798

Siamo nel 1798, a dicembre inoltrato: Alcuni cittadini neretesi, a seguito di una violenza compiuta da un manipolo di soldati francesi su alcune donne del paese, reagirono uccidendo coloro che avevano compiuto l’insano gesto.

La conseguenza, gravissima, è la decisione da parte degli ufficiali napoleonici di fare una rappresaglia con l’obiettivo di saccheggiare e distruggere Nereto. La notizia dell’attacco imminente getta il paese nella disperazione più totale, i capifamiglia si riuniscono in piazza ma forse più per farsi forza stando insieme che non per la messa a punto di un piano strategico, cosa che appare obiettivamente impossibile di fronte ad un esercito organizzato come quello. L’unica mossa difensiva che viene approntata è il taglio di alcuni grandi alberi da mettere di traverso sulle strade di accesso al paese nel tentativo di ostacolare l’avanzata dell’artiglieria. Di più non si può fare: qualcuno lascia il paese, la maggior parte della popolazione rimane e “s’areccummanna a Dije”.
La notte del 22 dicembre l’esercito francese è ormai alle porte: dal paese si può sentire e vedere in lontananza la sua avanzata, ormai si aspetta solo il peggio e allora viene spontaneo raccogliersi intorno alla Chiesa Madre e invocare la Madonna della Consolazione, sembra essere lei l’ultimo appiglio a cui aggrapparsi prima della fine. C’è chi prega, chi piange e si dispera, mentre altri esortano ad andare sulla torre a “sena’ li cambane a martielle” per chiamare in soccorso quelli dei paesi vicini: “Curruoppie sta a nu’ tire de schiuoppe”, i suoi abitanti sarebbero i primi ad accorrere. Intanto i soldati, man mano che arrivano, si ammucchiano nell’attuale piazza Marconi e si preparano ad attaccare. E “mèzz’a tutte ‘llu farrasej” proprio quella che meno te l’aspetti, Nicolina de Maccuritt (Nicolina Tonelli), vecchia e per di più zoppa, si arrampica su per le scale della torre e con gran foga comincia a suonare la campana.

Di lì a poco le truppe francesi, inaspettatamente, cominceranno a lasciare la piazza senza colpo ferire: si saprà in seguito che ai soldati è apparso un folto esercito di angeli con armature luccicanti e, completamente storditi e spaventati, sono costretti a battere in ritirata; a Nereto si grida al miracolo.

La chiesa cattolica ha riconosciuto questo evento come un miracolo compiuto dalla Madonna della Consolazione a cui è intitolata la chiesa madre del paese.

Le incisioni sulla campana sono un ricordo di quell’evento realizzato in occasione del festeggiamento del bicentenario del Miracolo – ogni anno il 22 dicembre le campane a Nereto suonano a festa;

Nel 1998, in occasione del bicentenario, venne organizzata una grande festa e fu realizzata la campana oggi di fronte alla chiesa, che ricorda l’evento non solo nelle incisioni ma nella sua natura stessa (la campana con cui la vecchia Tonelli richiamò l’esercito degli angeli).

Nella Chiesa Madre – la Chiesa principale di Nereto – ci sono ben più importanti tracce di quell’evento:

1) la corona della Madonna (nella chiesa è una copia) fu un dono della comunità appunto in ricordo di quel miracolo;

2) il ciclo pittorico principale nel catino absidale.

Alcuni documenti ufficiali fa notare anche che all’arrivo dei francesi la diplomazia si mette in moto: le autorità locali parlano con gli ufficiali e dopo una lunga ed estenuante trattativa si giunge ad un accordo che prevede il pagamento di una somma di circa duemila ducati e la consegna al nemico dei responsabili dell’aggressione i quali verranno poi giustiziati.

VIDEO PELLEGRINAGGIO:

 

FONTI:

https://it.wikipedia.org/wiki/Nereto#Miracolo_del_22_dicembre_1798

https://www.facebook.com/casatedinereto/posts/1757817967874073/.

FOTO:

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/4/44/Madonna_Consolazione_Nereto_Teramo.jpg

In foto alcune pagine del libro “Nereto Il Miracolo La chiesa” di Pasquale Rasicci, con le illustrazioni di Nando Perilli e i versi di Vinicio Ciafrè, pubblicato in occasione del bicentenario del Miracolo