La Madonna del Giorno (23 Gennaio) – Lo Sposalizio della Beata Vergine Maria con San Giuseppe

Lo Sposalizio della Vergine Maria con San Giuseppe

S. Luca ci informa che la Vergine Maria al momento della comparsa dell’arcangelo Gabriele per il grande annunzio dell’Incarnazione del Verbo era di già sposata a Giuseppe.

Ci possiamo domandare: Quando avvenne il fidanzamento? Secondo l’uso ebraico del tempo i giovani si sposavano sui 18 anni, mentre le fanciulle non prima dei 12. È probabile che lo sposalizio di Maria sia avvenuto quando Ella aveva 14-18 anni.

Come mai la Vergine aderì a sposarsi? È da credere che Ella ne avrebbe fatto volentieri a meno, ma unirsi in matrimonio era l’usanza comune presso gli israeliti e, se non avesse seguito tale usanza, sarebbe stata considerata da tutti una disgraziata, un essere strano e per anni sarebbe stata molestata dalle richieste di matrimonio.

Dobbiamo inoltre ritenere che Ella abbia avuto l’assicurazione che, anche unita in matrimonio, avrebbe potuto continuare ad osservare il voto di verginità e che volentieri S. Giuseppe abbia acconsentito alla richiesta di Maria di vivere come fratello e sorella.

La Provvidenza divina in tal modo diede a Maria la possibilità di conservarsi vergine e nello stesso tempo di godere dell’aiuto materiale e dell’affetto di un uomo di provata virtù e pieno di amor di Dio.

Se Maria non si fosse sposata c’era anche il pericolo che Cristo, dalla gente, venisse ritenuto un illegittimo, nato non dalla stirpe di Davide ma da qualche ignoto peccatore. Lo sposalizio era ancora conveniente per tenere nascosto al diavolo il concepimento divino della Vergine, ritenuta da lui una donna comune e non la Madre di Dio. C’è infine da osservare che Maria, se non si fosse sposata, una volta diventata madre sarebbe stata considerata adultera e condannata alla lapidazione. Ella, da parte sua, coltivò sempre il sentimento dell’abbandono senza riserve al volere di Dio e, per questo motivo, quando era incinta, non spiegò nulla al suo sposo, lasciando che la divina Provvidenza pensasse ad appianare la delicata situazione.

L’oscurità che avvolge le opere e il modo di procedere del Signore suole urtare la suscettibilità delle menti indocili e superbe, ma non portò turbamento alla profonda umiltà e alla fede eroica di Maria.

Nei disegni divini Giuseppe, oltre che custode del pudore di Maria, doveva essere anche il testimone autorevole del suo parto verginale. Mentre nel matrimonio ordinario si ha cura di mettere al mondo dei figli mediante l’unione coniugale, in quello di Maria e di Giuseppe si ebbe cura di custodire la reciproca castità e di aiutarsi nel compimento dei disegni della Divina Provvidenza.

Come avvenne il matrimonio di Maria con Giuseppe?

Possiamo rispondere che avvenne secondo gli usi ebraici del tempo. Il matrimonio ebraico abbracciava due fasi distinte: il fidanzamento e lo sposalizio propriamente detto, cioè l’introduzione della sposa nella casa dello sposo. Abitualmente erano i genitori o chi ne faceva le veci a scegliere uno sposo od una sposa per i propri figli. E se talora era il giovane a scegliere la compagna, la domanda veniva presentata dai suoi genitori al padre della fanciulla prescelta. Successivamente i parenti del giovane e il padre della giovane fissavano il mohar cioè la dote degli sposi. Il mohar delle fanciulle povere abitualmente consisteva in oggetti casalinghi e in capi di vestiario. L’usufrutto della dote spettava allo sposo.

Stabilito il mohar, si domandava il consenso alla fanciulla e, ottenutolo, si stipulava un contratto scritto. Seguiva il rito del fidanzamento. Le famiglie dei fidanzati si riunivano insieme ad alcuni testimoni e il giovane dava alla fanciulla un anello d’oro (o qualche altro oggetto di valore), dicendo: “Ecco, per questo anello tu mi sei promessa, secondo la legge di Mosè e d’Israele”. E si procedeva ad un festino.

Notiamo che presso gli antichi ebrei il fidanzamento era un vero contratto di matrimonio e lo possiamo paragonare al matrimonio rato e non consumato dei Cristiani. Questo è confermato dal fatto che la fidanzata infedele in forza della legge mosaica veniva lapidata e per rimandarla occorreva, come per le mogli, il libello di ripudio.

Tra la prima fase del matrimonio (fidanzamento) e la seconda (introduzione della sposa in casa del marito) abitualmente si lasciava trascorrere un anno per le vergini (e almeno un mese per le vedove). L’intervallo era stabilito per dare alla giovane tempo sufficiente per preparare il corredo e allo sposo il tempo per finire di pagare il mohar e allestire il necessario per il gran pranzo nuziale.

Non conosciamo i particolari che portarono all’incontro e poi allo sposalizio di Maria con Giuseppe. L’evangelista Matteo si limita a dirci che Giuseppe era della stirpe di Davide e che suo padre si chiamava Giacobbe. Lo definisce inoltre giusto cioè pio, onesto, laborioso, uomo secondo il cuore di Dio. La tradizione è concorde nel ritenere Giuseppe operaio col mestiere di falegname.

Lo Sposalizio secondo la mistica Beata Anna Caterina Emmerich:

Mistica Cattolica Tedesca e Beata (1774-1824)

Interessanti particolari sullo sposalizio della Beata Vergine sono contenuti nelle rivelazioni della Beata Anna Caterina Emmerich. Secondo questa veggente tedesca, i genitori di Giuseppe possedevano una grande casa a Betlemme, dove il patriarca trascorse la fanciullezza insieme a cinque fratelli. Poiché Giuseppe era pio, semplice e di carattere mite, i fratelli lo molestavano e talvolta lo maltrattavano. Giuseppe non reagiva, ma preferiva cercarsi un altro sito dove abbandonarsi alla preghiera. Arrivato all’età di 12 anni cominciò a frequentare la bottega di un falegname e imparò il mestiere, ma poiché i fratelli continuavano a rendergli insopportabile la vita, Giuseppe lasciò Betlemme e visse del suo lavoro presso altri artigiani. All’ età di circa 30 anni lavorava a Tiberiade per un altro padrone, ma abitava da solo in una casetta vicina. Nel frattempo i suoi genitori erano morti e i suoi fratelli si erano dispersi.

Da tempo il santo giovane non solo credeva nella venuta del Messia, ma pregava Dio che lo inviasse sulla terra. Un giorno, mentre se ne stava occupato a sistemare un oratorio nei pressi della sua casetta allo scopo di avere un posto riservato dove raccogliersi in preghiera, gli apparve un angelo che gli comandò di recarsi al Tempio di Gerusalemme per diventare sposo di una fanciulla ivi custodita.

Prima di questo messaggio Giuseppe non aveva mai pensato al matrimonio e perciò evitava la compagnia delle donne.

In quell’epoca la Beata Vergine aveva 14 anni e viveva ancora nel recinto del Tempio. Sua madre Anna andò a visitarla e le comunicò che doveva lasciare quel luogo per maritarsi. La fanciulla profondamente commossa dichiarò alla madre che si era totalmente consacrata a Dio, ma Anna insisté perché accettasse un marito. Allora la Vergine si raccolse in fervente preghiera e ben presto una voce divina la confortò e le suggerì di accettare quanto le veniva proposto.

Per la circostanza sull’altare del Santo dei santi i sacerdoti collocarono dei ramoscelli, ciascuno dei quali apparteneva a giovani desiderosi di fidanzarsi e appartenenti alla casata del re Davide. Tra i ramoscelli c’era pure la verga di Giuseppe. Il ramoscello che fosse fiorito spontaneamente avrebbe indicato il giovane, designato dal Signore a sposo di Maria. Avvenne che soltanto la verga di Giuseppe producesse un fiore bianco simile al giglio. Fu quindi evidente che Dio lo destinava a sposo di Maria. Le nozze della vergine avvennero, secondo le modalità già ricordate, a Gerusalemme in una casa sita presso il monte Sion.

In quella solenne occasione (è sempre la Emmerich che racconta) Maria indossò il vestito delle grandi feste.

“La capigliatura della Vergine era abbondante e di un biondo oro. Ella aveva le ciglia brune, grandi occhi luminosi, naso ben modellato, bocca nobile e graziosa, mento fine. Indossava una bella veste; il suo incedere era dignitoso”.

Dopo il fidanzamento Giuseppe si recò a Betlemme per motivi di famiglia, poi si trasferì a Nazareth. In questa cittadina S. Anna possedeva una casa e la preparò per Maria e per Giuseppe. Essa era situata dove attualmente sorge la basilica dell’Annunciazione e, secondo la Emmerich, è proprio quella che si venera a Loreto, ivi trasportata dagli Angeli.

Secondo la tradizione Giuseppe aveva, oppure acquistò per la circostanza del matrimonio, una casetta poco distante da quella di Maria. Quivi, al suo ritorno da Betlemme, stabilì la sua bottega di falegname.

VIDEO DOCUMENTARIO SULLA CASA-BOTTEGA DI SAN GIUSEPPE

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Lo Sposalizio secondo la mistica italiana Maria Valtorta:

Mistica Cattolica Italiana (1897-1961

Nel primo volume dell‘Evangelo di Maria Valtorta – Maria Santissima le fa questa rivelazione:

Dio m’aveva chiesto d’esser vergine. Ho ubbidito. …

d’essere sposa. Ho ubbidito, riportando il matrimonio a quel grado di purezza che era nel pensiero di Dio quando aveva creato i due Primi.

… mi chiedeva d’esser Madre. Ho ubbidito. Ho creduto che ciò fosse possibile e che quella parola venisse da Dio, perché la pace si diffondeva in me nell’udirla. … Eva volle il godimento, il trionfo, la libertà. Io accettai il dolore, l’annichilimento, la schiavitù. Quel “si” ha annullato il “no” di Eva al comando di Dio.

VIDEO-AUDIO SULLO SPOSALIZIO SECONDA LA MISTICA MARIA VALTORTA

 

PREGHIERA AI SANTI SPOSI MARIA E GIUSEPPE

Come Dio Padre, 
nella Sua infinita Sapienza e immenso Amore, 
affidò qui in terra il Suo Unigenito Figlio Gesù Cristo
a Te, Maria Santissima, e a te, San Giuseppe, 
sposi della Santa Famiglia di Nazareth, 
così noi, divenuti per il Battesimo figli di Dio,
con umile fede ci affidiamo e consacriamo a Voi.

Abbiate per noi, per i nostri figli, per le nostre famiglie, 
le stesse premure e tenerezze avute per Gesù. 

Aiutateci a conoscere, amare e servire Gesù 
come voi l’avete conosciuto, amato e servito.

Otteneteci di amarVi con lo stesso amore 
con il quale Gesù Vi ha amato qui in terra. 

Proteggete le nostre persone, 
difendeteci da ogni pericolo e da ogni male. 

Accrescete la nostra fede, 
custoditeci nella fedeltà alla nostra vocazione 
e alla nostra missione: fateci santi.

Al termine di questa vita, accoglieteci con voi in cielo, 
dove già regnate con Cristo nella Gloria eterna. 

Amen! Così sia!

 

FONTI:

http://www.preghiereagesuemaria.it/libri/maria%20la%20vita%20e%20i%20suoi%20prodigi.htm

http://www.stpauls.it/madre/0701md/0701md20.htm

http://www.latheotokos.it/modules.php?name=News&file=article&sid=1676

https://biscobreak.altervista.org/2013/01/sposalizio-di-giuseppe-e-maria-vergine/.

https://gloria.tv/video/Ry3LCWSVUmsH3J1jNjV1994xW