La Madonna del Giorno (3 Settembre) – MADONNA DEI CAPPUCCINI, Casalpusterlengo, Lodi, Lombardia, Italia

LA TRADIZIONE POPOLARE DELL’ORIGINE DELLA STATUA

    Nel 14° secolo in CasaIpusterlengo viveva un giovane pio e devoto, che lavorava modellando e cuocendo vasi di creta: un Vasaio. Un giorno mosso da una speciale devozione verso la Madre di Dio volle onorarla con la sua arte. Modellò con tenera argilla una statua della Vergine e non gli riusciva di modellare bene le teste della Madonna e dei Bambino, mentre si sforzava si trovò accanto uno sconosciuto vestito da pellegrino che gli offri il suo aiuto.

    Il vasaio accolse volentieri la sua proposta e così l’ignoto pellegrino con abili tocchi, completò e perfezionò la statua, ma lavorò solo sui volti, rispettando il lavoro del vasaio, poi scomparve. Esterrefatto e compiaciuto del bellissimo lavoro che l’aiutante aveva fatto, portò alla fornace la statua e quando la ritirò, essendo così bella, non gli sembrò giusto lasciarla nella sua umile casa e quindi la portò nella cappella detta di San Salvario che doveva essere stata di un’antica chiesa della quale ancora oggi si hanno notizie storiche più che millenarie. La collocò nella nicchia in alto e volle che fosse presente anche un sacerdote a benedirla e in San Salvario quel giorno fu una grande festa. Da quel giorno le persone incominciarono a recarsi a quella chiesetta, prima per curiosità, poi per devozione. Dietro la Cappelletta c’era una piccola stanza che divenne la casa di quella persona umile e sconosciuta, la storia lo ha chiamato “l’Eremita” o il “Romito”.

La statua di austera bellezza fu subito venerata e la chiesa divenne meta di molti devoti. Io affermerei che fu “amore a prima vista” ed è così che la devozione alla “nostra” Madonna ebbe inizio, rafforzandosi ancora di più dal 1574 e divenendo da allora sempre più grande e intensa.

APPARIZIONE DELLA MADONNA E I PROCESSIONI DI RELIGIOSI CAPPUCCINI

Nel maggio del 1574, per varie sere, la popolazione assiste a Processioni di Religiosi Cappuccini, mai visti qui, i quali per la via di San Salvario giungono nella Chiesina, rendono omaggio alla Madonna, e scompaiono.

Nelle ultime sere, dopo la Processione dei frati, tutti vedono la Madonna che appare sopra la Cappellina e benedice il popolo accorso. Migliaia di persone piene di meraviglia, entusiasmo, commozione, provenienti da Casale e dai paesi vicini, assistettero a questi straordinari avvenimenti (circa 4000 persone).

La statua viene portata subito alla Chiesa di Sant’Antonio Abate in Casale, ma misteriosamente si ritrova al mattino seguente nella Sua Cappellina, e questo fatto si ripete anche il giorno seguente. Chiamati i Frati Cappuccini, lo stesso anno, a costruirvi un Convento, vengono accolti da tutti come “i Frati della Madonna”.        

Alla luce dei nuovi fatti la Confraternita dei Disciplini di Santa Marta, con sede nella chiesa di Sant’Antonio, chiese ai Lampugnani il terreno su cui sorgeva la chiesa di San Salvario per meglio custodirla. Essi rifiutarono e perciò i Disciplini portarono la statua della Madonna in Sant’Antonio. La tradizione, però, racconta che passò la notte e poco prima dell’alba una donna mentre percorreva il sentiero che da casa portava verso i campi si incontrò con l’immagine della Madonna che ritornava da sola nella sua Chiesina di San Salvario.

La statua fu ritrovata in San Salvario, segno che la Madonna voleva essere onorata proprio lì. Si decise così di fondare un convento di Cappuccini in quel luogo.

L’ARRIVO DEI CAPPUCCINI

A questo punto i Lampugnani cedettero la chiesa e il terreno vicino, così che il 26 settembre 1574 due frati giunsero a Casale per prenderne possesso. Pochi giorni dopo fu benedetta la prima pietra e s’iniziò con grande impegno a costruire il convento sotto la direzione di P. Marco da Bergamo coadiuvato da Fra Fortunato da Milano. Nell’arco di due anni il convento fu pronto; nel piano inferiore fabbricarono il coro, il refettorio, la cucina, il ripostiglio e “una piccola stanzietta col camino” per ricevere quando bisognasse “li peregrini e forestieri”, mentre al piano superiore le celle.

         Era un convento povero che, però, all’inizio ospitava sin al numero di venti frati con a capo il padre Domenico da Brescia, primo guardiano. Anche se si è presentato un’occasione di ricostruire un nuovo convento offerta da un principe, i frati rifiutarono e decisero sia di rimanere a Casale sia di ricostruire il convento lì dov’era, a lato della chiesa, anche per fedeltà alla Madonna che aveva scelto quel luogo. In questo periodo, i frati hanno solo continuato di riparare la chiesa e il convento.   

NUOVO SANTUARIO

Ma nel 1621 per il gran bisogno, che si vedeva esservi i Frati chiesero al nuovo Padre Generale di poter ricostruire la chiesa, invece di restaurarla. Ottenuta la licenza il 12 luglio 1621 Padre Cirillo da Maggiora predicatore e guardiano del convento pose la prima pietra. Fu conservata l’antica cappella dov’era stata posta la statua della Madonna, mentre sorse la navata com’è oggi, con il presbiterio e il coro trasversalmente.

In questo modo la cappella venne a trovarsi sul lato destro ed ancora oggi possiamo vederla, perché è l’attuale terza cappella ed è quindi ciò che rimane dell’antica chiesa di San Salvario.

La devozione dei fedeli e le tante grazie ricevute culminarono nell’incoronazione della Madonna e del Bambino, riservata alle immagini sacre più famose e venerate, avvenuta il 3 settembre 1780. Il dipinto che ricorda che ricorda quell’importante avvenimento fu posto sulla facciata del Santuario quel giorno e oggi lo possiamo vedere nel coro dei frati sul retro della nicchia che ospita la statua della Madonna.

La nicchia sopra l’altare maggiore

VIDEO PELLEGRINAGGIO:

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FONTI:

Sito Ufficiale: http://www.comunicare.it/ofmcap/luoghi/casalpus.htm#storia

http://www.mariadinazareth.it/apparizione%20casalpusterlengo.htm