La Madonna del Giorno (30 Gennaio 1346) – La Madonna dell’Aiuto, Busto Arsizio, Varese, Italia

Le Origini

La devozione degli abitanti di Busto Arsizio per la Madonna dell’Aiuto risale ai tempi del Medio Evo. Nella primitiva chiesa di Santa Maria di Piazza, sui resti della quale è stato costruito nel 1517 l’attuale grandioso Santuario, era venerata un’Immagine rappresentante la Vergine, che si era miracolosamente manifestata il 30 gennaio 1346.

Facciata del Santuario della Madonna dell’Aiuto di Busto Arsizio, rifatta nel periodo Rinascimentale ad opera di alcuni architetti della scuola del Bramante.

Le caratteristiche di questa immagine sono riconoscibili in un affresco della fine del Quattrocento che si trovava nel cortile di una casa della zona.

Il dipinto, trasportato su tela, andò distrutto nel 1943 durante un bombardamento di Milano, mentre si trovava nello studio del restauratore. Fortunatamente ne è rimasta un’ottima e fedele fotografia.

La Madonna, seduta in trono, tiene in grembo il Bambino nudo, avvolto da un lembo del mantello della Madre, con in mano un oggetto rotondo, forse una mela, come nelle delicate Madonne delle rose di Luca della Robbia, o una palla che potrebbe significare il globo del mondo. Alla sinistra è raffigurato l’Arcangelo San Michele, e alla destra San Giovanni Battista, secondo la disposizione topografica delle tre principali chiese di Busto: «A levante sta San Giovanni, ad occidente l’arcangelo San Michele e in mezzo della piazza la Beata Vergine».

La «Chiesa piccolina» era molto cara ai borghigiani ai quali ricordava la continua protezione della Madonna, come la cessazione dell’assedio posto a Busto da Francesco Sforza nel dicembre del 1448. Ma il tempo e soprattutto le tristi vicende storiche la ridussero a rudere cadente, per cui si rese necessario un rifacimento iniziato nel 1517.

Per opera di valenti architetti della scuola del Bramante, in soli cinque anni, sorge il maestoso tempio che noi ammiriamo, vanto di Busto Arsizio. Sul portale di ponente è riportata la gioia della ricostruzione con i versi del poeta:

«O Vergine, fa’ che fiorisca con tutta la sua posterità questo popolo che ti ha elevato la splendida chiesa».

La Statua della Madonna

L’antica statua della Madonna dell’Aiuto che si venera nel Santuario di Santa Maria di Piazza presenta alcune varianti rispetto alla raffigurazione dell’affresco primitivo. Il Bambino non sostiene più la palla sulla palma della mano, rivolta verso l’alto, ma la impugna e l’abbassa verso il manto della Madre.

La Madonna solleva la mano destra, prima appoggiata in grembo, nel gesto caratteristico di chi vuole arrestare qualche cosa. La tradizione, passata di generazione in generazione, vuole che l’Immagine della Madonna, portata in processione per le vie del borgo durante la terribile peste di San Carlo del 1576, abbia improvvisamente fatto cessare il contagio, alzando la mano destra. In ricordo del miracolo, i fedeli di Busto Arsizio avrebbero fatto scolpire la statua della Madonna con la destra alzata.

Così pure, nell’antica Immagine, la Madonna ed il Bambino non portano la corona. Dopo la protezione sperimentata durante la terribile peste del 1630, la peste descritta dal Manzoni ne “I Promessi Sposi”, gli abitanti di Busto pensarono ad incoronare la Vergine ed il Bambino.

La sera della festa dell’Ascensione, il 9 maggio 1632, come scrive il cronista del tempo,

«si cantò il Vespro solennemente et musicalmente, finito che fu si portò la Beatissima Signora nostra intorno a tutta la piazza processionalmente cantando l’inno Misterium Ecclesiae, e poi fu riposta al suo luogo di prima, avendola incoronata con figliolo di due Corone d’Argento assai Magnifiche, avendo zoiellata (ingioiellata) la santissima Vergine, il figlio insieme di preziosi anelli, coralli, agnus Dei, et Crocette non poche».

Le Corone

Una seconda incoronazione, autorizzata dal Capitolo Vaticano avvenne il 14 luglio 1895 per mano del Cardinale il Beato Andrea Carlo Ferrari, Arcivescovo di Milano.

Ma nel 1921 una mano sacrilega spogliò la Vergine ed il Bambino delle corone e dei gioielli, per cui il 19 ottobre dello stesso anno, una terza incoronazione, compiuta dal Cardinale Achille Ratti, che pochi mesi dopo diventerà Papa Pio XI, cinse di nuove preziose corone il capo della Vergine e del Bambino.

Nel 1943 si verificò un nuovo furto, e dopo la guerra, il 18 maggio 1947, a chiusura del Congresso Mariano che richiamò a Busto Arsizio oltre mezzo milione di persone, in una cornice di festosa solennità, il Beato Cardinale Alfredo Ildefonso Schuster, attorniato da numerosi Vescovi e Sacerdoti pose sul capo della Vergine e del Bambino le nuove corone, eseguite dall’orafo milanese Ambrogio Piccolini, segno di imperitura devozione e di amore dei fedeli di Busto Arsizio alla Madonna dell’Aiuto.

VIDEO PELLEGRINAGGIO:

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FONTI:

Autore: Don Mario Morra – http://www.donbosco-torino.it/ita/Maria/calendario/08-09/01-Santuario_Busto_Arsizio.html

https://it.wikipedia.org/wiki/Madonna_dell%27Aiuto_(Busto_Arsizio)

https://www.ilgiorno.it/varese/cronaca/busto-lavori-madonna-aiuto-1.2910443