La Madonna del Giorno: (5 MARZO) – TERZA PARTE – S. MARIA DELLA CROCE, CUBAS DE LA SAGRA, MADRID, SPAGNA
La Santa Vergine mandò, nel 1496, un’altra ragazza di quindici anni che diventerà una badessa celebre: “la Santa Juana” (Jeanne), rivelandogli “che era stata scelta per supplire alla defezione di Inès”. Sotto l’influenza di questa grande badessa carismatica – più tardi dichiarata Venerabile -, il béguinage diventò monastero. All’epoca della riforma francescana del cardinale Cisneros, la comunità diventò Terzordine, accettando la chiusura ed una regola rigorosa. Dal 1974, le religiose sono delle Clarisse.
Fin da 1789, un padre francescano, Fray Joaquin Diaz Bernardo, cappellano del convento, ricopiò i documenti originari dei processi ecclesiastici, in triste stato. Ma questa copia fu persa all’epoca delle vicissitudini che subirono monastero e chiesa: spogliati e mezzo distrutti dalle truppe di Napoleone, alla fine del XVIII secolo, furono incendiati e rasi al suolo a causa delle truppe anarco-comuniste del 1936 – che assassinarono otto religiose. Ricostruiti in parte dal programma “Regioni devastate”, le Clarisse ripresero la loro vita comunitaria fin da 1943. In quanto alla copia persa dei documenti dell’ epoca, essa fu ritrovata da Padre Urrutia per caso, in una particolare casa dove era stata nascosta per sicurezza. Il manoscritto è affidato ora di nuovo alla custodia delle Clarisse.
Santa Juana (1481-1534)
Juana Vasquez nacque nel 1481, a 14 km di lontananza da Cubas de la Sagra, in una famiglia praticante e benestante. All’età di quattro anni cadde da cavallo, rimanendo “come morta”: la Vergine gli apparve allora, col suo angelo custode, e la guarì. Alcuni mesi più tardi, nuova malattia. Come tutte le donne della sua regione, sua madre promise di portarla a Santa Maria della Croce, di passare una notte in guardia notturna e di fare l’offerta del peso della sua ragazza, in cera.
Juana vide anche il Bambino Gesù nella Santa Ostia, ma la madre morì senza mantenere la sua promessa – che confidò al padre. Ma neanche il padre la mantenne. Questo lutto toccò il cuore della ragazza; non solo ebbe il vivo desiderio di recarsi al Santuario, ma anche quello di entrarci come religiosa. Quando compì quindici anni, suo padre si accinse a combinare un bel matrimonio con un buon partito: un ricco cavaliere. Prendendo in prestito allora i vestiti da suo cugino e vestita come un uomo, Juana fugge dalla casa paterna verso i béguinage.
I suoi parenti andarono a cercarla e quando la trovarono dovettero rinunciare a riportarla a casa a causa della sua determinazione: aveva deciso di volersi dedicare a Dio ed a Santa Maria della Croce. Fin dall’età di ventidue anni, Sorella Juana della Croce ricevette diversi doni mistici che a volte la rendevano muta. Tuttavia, a venticinque anni, un singolare carisma di predicazione divenne manifesto – non era evidente poiché predicare era vietato allora alle donne – quando cadeva in estasi, e diventava loquace fino alle 5 o 6 ore di fila, senza stancare i suoi ascoltatori. Era il Signore in sé che parlava per la sua bocca. Predicherà così durante tredici anni, con l’autorizzazione dei suoi superiori “per fortificare la fede dei semplici”.
La Sua fama crebbe a tal punto che giunsero da molto lontano per consultarla: don Juan dall’Austria, il Cardinale Cisneros, l’arcivescovo di Toledo e fino all’imperatore Carlo V. In quanto all’inquisitore del luogo, giunto scettico, ripartì convinto. Settantadue delle sue predicazioni furono raccolte nel manoscritto che venne poi inviato in Vaticano all’epoca dell’introduzione della sua causa in beatificazione. Meno sorprendente non è neanche che fosse stato dettato ad una suora… analfabeta. Sorella Madre Juana della Croce aveva poi anche il dono di lettura delle coscienze. Un Venerdì Santo, infine, ricevette le stimmate della Passione…
La fama di Santa Juana ha fatto in modo che il Monastero fosse conosciuto popolarmente come il “Convento” di Santa Juana. Nell’Anno Mariano del 1988 si mise la prima pietra della ricostruzione del Santuario. Il 5 marzo del 1994 l’opera di ricostruzione ebbe termine, e venne celebrata la festa della Consacrazione. Lo stesso giorno fu riconosciuto come Santuario Mariano di rango diocesano per l’interessamento di sua Eccellenza il Vescovo di Getafe, Monsignore Francisco José.
Il suo magistero penetrò in profondità per secoli nell’anima del paese e nella più fine spiritualità dei conventi di tutte le famiglie francescane. È da sottolineare la sua influenza futura, nel secolo XVII, a personaggi come Jerónima dell’Assunzione, Luisa di Carrión, Juana di San Antonio e la concezionista Suor Maria di Gesù di Ágreda. Parte della sua predicazione è raccolta in un manoscritto chiamato “El Conorte”, che contiene 72 suoi sermoni.
Morì il 3 maggio del 1534. Subito fu conclamata, nel suo paese, santa; riconoscendole culto pubblico. A causa del Concilio di Trento, non potendo riconoscerle la sua santità per “culto immemorabile” poiché non erano trascorsi cento anni come da decreto di Urbano VIII, dovette seguire la strada normale. Venne così dichiarata, per la Chiesa Universale, Venerabile. Gli scritti furono la causa del rallentamento del processo di canonizzazione, ripresi poi in due occasioni, ed un’altra volta attualmente.
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Per sapere ne più:
Monasterio – Sanctuario di Santa Maria del Cruz
28978 Cubas de la Sagra (Madrid) Tel 0034 692927141
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Tratta dai Fonti:
http://www.mariadinazareth.it/www2005/Apparizioni/Cubas%20de%20la%2…
il sito della Diocesi di Getafe (Madrid) www.diocesisgetafe.es