La Madonna del Giorno (6 Febbraio) – MATER PIETATIS, ORATORIO P. CARAVITA, ROMA, ITALIA
Si festeggia l’incoronazione della Madonna Mater Pietatis, venerata in molti seminari e noviziati della Compagnia di Gesù (Gesuiti). La soave Immagine sembra realmente spirare molta dolcezza e pietà; di qui il suo nome, oltre che per motivi ascetici, relativi alla formazione dei giovani seminaristi e novizi. La Madonna è modello di pietà, per la sua risposta e corrispondenza alla Grazia del Signore di cui fu piena sempre: questa sua risposta al Signore è il più alto esempio per noi suoi figli.
STORIA:
Nel 1631, la Compagnia di Gesù (Gesuiti) si era stabilita di fianco al Collegio Romano, e cercò di espandersi nelle vicinanze per accogliere le Sodalite attive e le Congregazioni laicali che si incontravano regolarmente nel Collegio. I gesuiti acquistarono la proprietà dai camaldolesi in cambio di un sito vicino a Piazza Venezia. I camaldolesi si trasferirono a San Romualdo, ei gesuiti si misero a demolire la vecchia chiesa e il monastero in favore di un nuovo oratorio.
L’attuale oratorio fu costruito dal gesuita Pietro Gravita SJ, dal 1631 al 1633, con il sostegno finanziario di un certo numero di famiglie nobili che risiedevano nel quartiere vicino al Pantheon. La costruzione fu inaugurata l’8 settembre 1631 con la benedizione del vescovo Emilio Altieri, un alunno del Collegio Romano e vescovo di Camerino, nelle Marche, dal 1627 al 1666. Creato cardinale nel 1669, il vescovo Altieri fu eletto papa Clemente X nel 1670.
L’oratorio era originariamente dedicato a Santa Maria della Pietà, oltre al grande missionario gesuita San Francesco Saverio. Fu il primo oratorio notturno a Roma.
Padre Gravita era di Terni, e la differenza di dialetto era apparentemente sufficiente che i Romani cambiarono la pronuncia del suo nome in “Caravita”. Dopo la sua morte nel 1658, l’oratorio divenne noto anche come l’oratorio “della Caravita”.
La missione di Caravita era coerente con la strategia pastorale del fondatore dei gesuiti, Sant’Ignazio di Loyola. Mentre monasteri e conventi di monaci e monache erano nelle campagne, Ignazio e i primi gesuiti erano nel cuore della città, dove accanto agli eleganti palazzi della nobiltà di Roma c’era sofferenza e bisogno. Fu qui che Ignazio sviluppò un programma strategico per i ministeri gesuiti: ascoltare confessioni, predicare, insegnare, ma anche prendersi cura dei poveri e delle vittime della pestilenza, come pure assistere le prostitute e guidarle in case di riforma.
Nell’anno 1670 nell’ambito del restauro e in onore dell’immagine sacra della Madre di Misericordia (“Mater Pietatis”), un affresco attribuito a Baldassarre Peruzzi proveniente dall’antica Chiesa di San Rocco all’Augusteo fu donato a Caravita .
Nel 1677 fu collocato nell’abside e incoronato dal Capitolo Vaticano. Oggi si trova vicino all’organo alla sinistra del vecchio santuario. A destra, vicino all’ingresso della Sagrestia, si trova una reliquia di San Francesco Saverio racchiusa in un reliquiario d’argento.
PREGHIERA:
Preghiera alla Beata Vergine Maria (Mater Pietatis – Madre di Pietà) Prima della Messa
O Madre di pietà e di misericordia, beatissima vergine Maria, io, misero e indegno peccatore, mi rifugio in te con tutto il cuore e tutto l’affetto, e invoco la tua bontà.
Come rimanesti accanto al tuo dolcissimo Figlio pendente dalla Croce, così soffermati anche accanto a me, misero peccatore,
e a tutti i sacerdoti che oggi qui, e in tutta la Santa Chiesa offrono il sacrificio divino, degno e gradito alla presenza del sommo Dio, uno e trino.
Amen
Tratta e Tradotto da:
http://www.latheotokos.it/programmi/FESTE_MARIANE/1–15-febbraio.html
https://en.wikipedia.org/wiki/Oratory_of_San_Francesco_Saverio_del_Caravita