La Madonna del Giorno (6 Maggio 1685) – Madonna di San Giovanni, Sommariva Bosco, Cuneo, Italia
“MIRACOLO! CI VEDO!”
Questo grido pieno di meraviglia rompe il silenzio della tranquilla mattinata del 6 maggio 1685, seconda Domenica di Pasqua, ed attira l’attenzione delle poche persone raccolte in preghiera davanti all’immagine maestosa della Madonna, dipinta in rosso, con a lato San Giovanni Battista e Sant’Antonio Abate, su di un pilone nei pressi di Sommariva Bosco, sulla strada che conduce a Caramagna. È il giorno della festa di San Giovanni a Porta Latina.
Gli atti notarili, che si trovano nell’Archivio arcivescovile di Torino (Vol. X Codex de Diversis), riportano le descrizioni fatte davanti al notaio “dall’Illustrissimo e Rev.mo Sig. Michele Beggiami, per grazia di Dio e della Sede Apostolica Arcivescovo di Torino, ufficialmente delegato”, da parte dei testimoni oculari.
Un tal Carlo Antonio Ferrerio, di “priocha diocesi di Asti”, diretto verso il Santuario della Moretta per sciogliere un voto, insieme ad un suo parente Andrea Rosso, cieco ed impedito nel camminare, si ferma davanti alla cappelletta della Madonna, all’uscita di Sommariva, per riposare e per pregare. Dopo breve preghiera, Andrea si sente guarito, grida al miracolo e subito prosegue il viaggio verso il Santuario di Moretta per ringraziare la Madonna. Le poche persone presenti corrono ad avvertire il Parroco, ma quando le autorità giungono sul posto non trovano più la piccola comitiva con Andrea Rosso. La notizia del fatto straordinario si diffonde in un baleno, e la gente accorre numerosa e curiosa. Il mattino dopo, tutta la popolazione è in fermento. È giorno di mercato a Sommariva; da Caramagna, da Racconigi, da Carmagnola, da Ceresole e da tutto il circondario, accorrono numerosi venditori e compratori, attratti anche dal desiderio di sapere e di vedere qualcosa riguardante il recentissimo prodigio. Anche Don Cesare Gargano, della vicina Ceresole, viene, naturalmente a piedi, a Sommariva, recitando il suo breviario. Ad un certo punto gli si avvicina una bellissima ragazza bruna che gli chiede, nell’aspro dialetto del posto:
“A và-lu chièl a la Madòna d’san Giuvàn?” (Va lei al Santuario della Madonna di San Giovanni?).
Il prete risponde seccato e meravigliato per la domanda: “E perché me lo chiede?”. Allora la fanciulla, sempre in dialetto, spiega: “Perché ieri ho fatto un miracolo ad un cieco”. Il buon curato rimane esterrefatto, anche perché la ragazza scompare subito, nel chiarore del mattino; allora si affretta ad avvisare le autorità di Sommariva, e tutti corrono davanti all’Immagine della Madonna.
“Ed ecco – narrano ancora gli Atti – la sacra Immagine in cui tutti avevano fissi gli occhi, quasi persona viva, cambia repentinamente colore in faccia: diventa pallida, poi vermiglia, poi accesa come di brace, specialmente sulla guancia sinistra, che presenta in tutta la sua pienezza ai presenti, e sulla fronte, nel cui mezzo appare una vena della grossezza poco meno di un dito, gonfia e rossa, come di persona commossa da grande sdegno. Tali cambiamenti si succedono alternativamente per lo spazio forse di un quarto d’ora, e sono accompagnati da altri non meno distinti e mirabili. Gli occhi della pittura si muovono nelle loro orbite, specialmente l’occhio sinistro che gira tutto il suo nero dalla parte del naso, ora da quella dell’orecchio corrispondente, ora verso la palpebra superiore, ora verso quella inferiore, nascondendolo per metà. E questo per ben tre o quattro volte nel sopraddetto spazio di tempo, restando poi il nero stesso nel mezzo dell’occhio; e allora si vedeva la faccia della Vergine tutta contraffatta, pallida e quasi svaniva per lo spazio di mezz’avemaria, tornando poi al suo aspetto…”.
I fatti straordinari continuano nei giorni successivi, e incominciano guarigioni miracolose; la gente del posto e dei dintorni è in subbuglio. I fatti sono interpretati in modo diverso: per alcuni sono segno di benedizione divina, per altri sono avvertimenti ed ammonizioni salutari. Di fronte a tali eventi, viene subito istituito un processo, guidato da una commissione con a capo un delegato del Vescovo di Torino, come riferiscono gli Atti notarili citati.
L’antica Immagine della Madonna di San Giovanni, ritrae la Santissima Vergine, vestita in rosso, con il manto bianco, in atto di scoprire, con la mano destra, la faccia del Bambino, adagiato sulle sue ginocchia, sopra un drappo rosso; con la mano sinistra Ella tiene un libro appoggiato al petto ed osserva, con sguardo dolce ed amorevole, il volto del Bambino.
Grandi festeggiamenti sono stati fatti in occasione della prima Incoronazione dell’effigie, il 21 settembre 1785, e più ancora in occasione della seconda Incoronazione, per mano del Card. Alimonda, Arcivescovo di Torino, il 6 maggio 1885.
Il Santuario, uno splendido monumento del barocco piemontese, è stato eretto in seguito al primo miracolo del 6 maggio 1685, per volontà popolare e per riconoscenza alla Vergine, con ordinanza comunale (8 luglio 1685), sull’antica cappella che racchiudeva il pilone, su disegno dell’architetto Michelangelo Garoé. Dietro l’Altare maggiore si può ancora ammirare l’Immagine miracolosa conservata come era all’origine.
FONTI:
RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2000-5 – autore Don Mario Morra SDB
Cf. Tullio Locatelli, Il Santuario della Madonna di Sommariva del Bosco (Pinerolo 1984)
http://www.donbosco-torino.it/ita/Maria/calendario/2000-2001/Miracolo%2C%20ci%20vedo.html
http://www.santuarioantico.tk/Italiano/Link_3.php?Include=1
http://www.viaggispirituali.it/2009/08/santuario-beata-vergine-maria-di-san-giovanni-sommariva-del-bosco-cuneo/
https://www.comune.sommarivadelbosco.cn.it/archivio/pagine/Il_Santuario_della_B_V_di_San_Giovanni.asp
http://www.santuariosommarivabosco.tk/Italiano/SiteMap.php
http://ad.geoview.info/sommariva_del_bosco_santuario_della_beata_vergine_di_san_giovanni,901775p
http://www.latheotokos.it/programmi/FESTE_MARIANE/1—15-maggio-.html