La Madonna del Giorno (7 Novembre) – MADONNA di SOTTO GLI ORGANI, PISA, TOSCANA, ITALIA

Breve traccia di storia della pietà marianaa cura di  Silvia Mori

La devozione dei pisani verso la Madonna ed i Santi si è espressa nei secoli in una miriade di modi e di iniziative. Ricordiamo la Festa dell’Annunziata come inizio dell’Anno Pisano e la dedicazione a Maria Assunta in cielo della Cattedrale un tempo dedicata a Santa Reparata.

Duomo di Pisa

Nel più ampio ambito della storia delle manifestazioni popolari delle devozioni e della pietà mariana, per la Diocesi di Pisa, oltre al Santuario di Montenero che raffigura un punto di convergenza più generale con le altre Diocesi toscane, esiste la Madonna di Sotto gli Organi custodita in apposito altare della Cattedrale di Pisa e che costituisce il punto di riferimento straordinario per tutta la nostra Diocesi. Questa venerata effige lignea rappresenta uno dei più rilevanti aspetti del culto religioso pisano. La scritta “Pròtege Virgo Pisas” (Protegge Pisa O Vergine) è presente nelle monete pisane, fiorino o zecchino d’oro, sotto Federico II. Le notizie circa la devozione diocesana a questa Sacra Immagine, abitualmente nascosta agli occhi dei fedeli, risalgono a molti secoli fa.

Le è rimasto il nome “Madonna di Sotto gli Organi” ma in passato era stata denominata pure con altri titoli ora dimenticati: “Nostra Signora delle Grazie” che indicava l’abbondanza dei favori celesti che Essa effondeva sui suoi devoti, “l’Incognita” ovvero la gelosia con la quale per lunghi periodi di tempo veniva preclusa allo sguardo umano, “la Madonna delle Sette Colonne” indicava il luogo dove era collocata. 

GLI ORIGINI

La sua provenienza e la sua storia sono avvolte nel mistero: gli stessi cronisti pisani delle epoche immediatamente seguenti a quelli dell’arrivo a Pisa della Tavola della Madonna ovvero nel corso del XII sec., tacciono sulle sue origini anche se, fin dai loro tempi, tale Immagine era già oggetto della universale simpatia dei pisani almeno i più. Bisogna arrivare al 1600 per avere notizie in proposito. Troppo tarde forse, per convincere, ma le uniche a cui rivolgere le nostre attenzioni. Secondo Bartolomeo Beverini (1629-1686) ed un cronista pisano, Iacopo Arrosti, che scrive nel 1654, la venuta dell’Immagine della Vergine si ricollega ad uno dei tanti episodi tra Pisa e Lucca. Contro la famiglia pisana dei Caetani, padrona di sette forti castelli della Versilia, si accanivano i lucchesi per impadronirsene. Nella presa di uno di questi, del paese di Lombrici nel 1255, alcuni soldati di Pisa alleati dei Caetani, perduta ogni speranza di resistenza, si diedero una notte ad una fuga precipitosa e, per salvare dall’incendio che ardeva da ogni parte una venerata effige della Madonna, partirono trasportandola e, arrivati a Pisa, la collocarono in Duomo. La sacra immagine accrebbe però solamente il culto dei pisani alla Vergine che aveva avuto forse origine dalle relazioni marinare di Pisa con l’Oriente dove, come è noto, fervido era sempre stato il culto di Maria. Ora il popolo pisano aveva un punto di riferimento ove poter concentrare e rivolgere la sua pietà per la madre Celeste. E da questo momento la Madonna diventa la grande Patrona, la sovrana Protettrice e della sua immagine si ornano i luoghi più importanti della città.

DEVOZIONI

Pisa stabilisce che da una delle grandi solennità della Vergine, la festa dell’Annunziata, debba iniziare l’anno civile pisano. Ed il 15 Agosto, rappresentanti di tutte le località del dominio pisano, convergono alla città per portare il simbolico cero che, oltre ad indicare la soggezione al Comune cittadino e offerto alla Vergine, stava ad indicare la soggezione alla Madre comune. Inoltre in tale festa dai riti di donazioni, dai palii di terra e di mare, si passa a ricche e spettacolari processioni con il concorso di pratiche scenografiche alle quali partecipavano i maggiori artisti delle varie epoche. Con il “Pròtege Virgo Pisas”, il popolo pisano ha voluto mettersi sotto la protezione del grande manto della Vergine, per sempre.  

La Madonna di trova sotto gli organi del Duomo di Pisa

Passavano però anni, generazioni, senza che occhio umano vedesse l’effige venerata della Madonna, quasi si perdeva la cognizione di quello che Essa fosse: significativo a questo proposito è che nella relazione di un cancelliere del Comune di Pisa del 1577 si parli per tre volte di questa effige in una imago Assumptionis. Ma anche se appartata e segregata, la sua venerazione si accresceva con i secoli nell’anima religiosa di Pisa. Nelle grandi solennità, nei momenti di grave dolore pubblico, quando ogni ausilio umano viene meno, i pisani sapevano di dover ricorrere a Lei, che dava spesso le grazie richieste e comunque sempre grande conforto, rassegnazione e coraggio. Anche nelle occasioni di grande gioia pubblica, il popolo si porta alla Sua effige in ringraziamento alla Santa Patrona. Così avvenne nel 1494 quando Pisa sembrò provvidenzialmente ottenere quella libertà ed indipendenza per la quale aveva tanto combattuto. Nel 1496 il Comune di Pisa per chiedere a Dio abundatiam frumenti, vuole si faccia una “ pubblica processio in qua cum magno honore et devotione feratur per civitatem tabula gloriosissime Virginis”. 

Il potere taumaturgico di questa Immagine si comincia a fare così forte che, il 10 gennaio 1497, la Madonna viene solennemente consacrata nella Cattedrale di Pisa. È da questo momento che gli scoprimenti della sacra Immagine verranno deliberati proprio in funzione delle necessità locali, per impetrare o per ringraziare di fronte a pericoli e a disastri di ogni genere (terremoti, inondazioni, pestilenze, carestie ecc.) affidando alla Vergine, prima che alla scienza o ai mezzi umani, la possibilità del ritorno ad una serena e pacifica convivenza.

Le motivazioni attraverso i secoli e fino ai giorni nostri, che hanno determinato i grandi scoprimenti, serviranno a confermare la grande devozione e fiducia del popolo pisano alla Vergine. Tra gravi pericoli di tempo e pestilenze per il popolo, per invocare la guarigione dei malati, per celebrare la vittoria delle guerre, per la liberazione dalle occupazioni straniere, per celebrare gli anniversari delle città e del popolo, ricorrenze importante nella chiesa ecc.

Ai nostri giorni, con riunione Capitolare del 9 Giugno 1986, il Capitolo ha deciso che l’immagine della Madonna di Sotto gli Organi rimanga scoperta sempre. Segno che la città di Pisa è altrettanto devota alla Vergine protettrice.

PREGHIERA ALLA MADONNA DI SOTTO GLI ORGANI
Patrona di Pisa

Vergine Maria, Madre di Dio e di ogni uomo, che vegli su Pisa e la proteggi, 
guarda a noi che ci rivolgiamo fiduciosi alla tua materna intercessione. 
Nella Tua immagine scampata alla devastazione del fuoco e venerata con amore dal popolo pisano, Tu ci mostri Cristo tuo Figlio come via che conduce al Padre, come luce che brilla nelle tenebre, come fratello e salvatore di quanti cercano la verità e la vita. 
Tu, che ti sei fidata di Dio, ci insegni ad affidarci alla sua volontà e alla sua provvidenza: 
nelle nostre difficoltà donaci forza, nelle nostre angosce accresci in noi la speranza; 
nei nostri dolori comunicaci la tua gioia. 
Il tuo aiuto e il tuo affetto di Madre ci sostengano sulla via del Vangelo perché illuminati da Cristo luce del mondo, lo testimoniamo a quanti incontriamo sul nostro cammino e insieme rendiamo gloria a Dio che vive e regna nei secoli dei secoli.
Amen

di Giovanni Paolo Benotto, Arcivescovo di Pisa

FONTI:

Da S. Burgalassi, Per una storia della religiosità pisana. Analisi socio-religiosa, Pisa, Pacini editore, 1987, pp.117-131

http://www.associazioneamicidipisa.it/storia-e-fotografie-dei-santi-pisani-san-ranieri-san-sisto-santa-bona/53-la-madonna-di-sotto-gli-organi.html