La Madonna del Giorno (8 e 11 Maggio 1521) – MADONNA DELLA DIVINA PROVVIDENZA, CUSSANIO PRESSO FOSSANIO, CUNEO, ITALIA

STORIA DELL’APPARIZIONE

Nella località dove ora sorge il Santuario, era solito condurre le bestie al pascolo un povero sordomuto di volgare aspetto e bassa statura, vestito con un rozzo saio. Nessuno si curava di lui ma l’8 maggio del 1521 Bartolomeo Coppa vide venirgli incontro una Signora vestita di bianco, che si accostò a lui con affetto materno e benedicendolo gli donò la parola. Gli disse poi di recarsi in Fossano ad annunciare la giustizia di Dio e ad avvisare che ci sarebbero stati grandi flagelli se non si faceva penitenza.


Ciò detto la Signora scomparve e Bartolomeo corse a raccontare l’avvenimento. I suoi conoscenti udendolo parlare rimasero sconvolti e i più buoni lo spinsero a compiere la missione che gli era stata affidata.
Bartolomeo così si recò per le vie della città a farsi proclamatore di penitenza e ad inviare i cristiani a lasciare la via del peccato, minacciando i castighi di Dio. Ma non fu ascoltato ed egli avvilito, stanco ed affamato dopo tre giorni, ritornò sul luogo del prodigio e qui cadde addormentato al suolo.
Ed è qui che si compì un nuovo prodigio. La Signora, che non abbandona i suoi fedeli, gli apparve una seconda volta non più vestita di bianco ma vestita di azzurro, gli donò del pane, ripeté il comando della prima volta e sparì. Bartolomeo svegliandosi trovò il cibo e rese grazie alla divina benefattrice.


Portò parte del pane al suo padrone e a quelli del vicinato e ricordò a loro le minacce del signore. Ma nuovamente non fu creduto.
Dopo appena sei mesi, nell’ottobre dello stesso anno, un’orrenda pestilenza scoppiò in Fossano e nei dintorni. Migliaia di vittime e desolazione, morte e tristezza, ricordarono ai fossanesi le parole del povero Bartolomeo, che aveva preannunciato questi castighi.

Scena di Pestilenza del Cavalier Calabrese – nella raccolta di Pietro Antonio Macedonio

Decisero allora di seguire le sue parole e la peste si placò. Allora a ricordo del fatto prodigioso fecero erigere sul luogo dell’Apparizione della Madonna un cappelletta, dedicandola alla Regina del Cielo.

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STORIA DEL SANTUARIO
Così negli anni iniziò il risveglio della devozione verso la Madre di Dio e iniziarono i pellegrinaggi alla cappella. Desideravano però che la cappella fosse meglio servita ed officiata.
Nel 1617 gli Agostiniani di Genova e il loro Padre Angelo Gallarati invitati dal vescovo dell’epoca, iniziarono a costruire il loro convento a Cussanio. Nel 1634 la Cappella era ormai troppo piccola per le esigenze e si decise di ampliarla e abbellirla con pitture. La ricostruzione della cappella e del convento venne affidata nel 1623 al giovane architetto Giovenale Boetto.

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Del Boetto è la prima incisione su “La Madonna di Cussanio” (1642) dedicata dai padri Agostiniani al vescovo fossanese Federico Sandri Trotti. A quest’immagine quasi fotografica, si rifarà Giovanni Claret che nel 1656 firma e data la pala dell’altare maggiore “La Madonna del Miracolo”. Cogli abbellimenti gli Agostiniani promossero il culto alla Vergine e Cussanio diventò centro di devozione e di opere di santificazione.

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Nel 1802 arrivò l’anno buio per i conventi. Il Piemonte era caduto in mano ai Repubblicani Francesi che miravano alla distruzione degli ordini religiosi. Tutti in conventi furono chiusi e i monaci e le monache si dispersero. Il Convento di Cussanio fu sgombrato e messo all’asta pubblica e la Chiesa fu spogliata di ogni oggetto prezioso e quasi ridotta alle sole pareti.
I Padri Agostiniani furono costretti a lasciare il convento e non tornarono più nemmeno dopo la restituzione delle proprietà alla Chiesa avvenuta durante la restaurazione. La rinascita del Santuario fu possibile soltanto con l’arrivo in diocesi del Vescovo Emiliano Manacorda nel 1872, amico di san Giovanni Bosco, il quale rivendicò la proprietà del Monastero che era tra i beni confiscati a seguito delle Leggi di soppressione del 1866, e avviò la ristrutturazione della Chiesa.
Nel 1875 ebbero inizio i lavori diretti da Giuseppe Maria Magni: la chiesa a navata unica fu prolungata, il vecchio coro fu trasformato in presbiterio e il nuovo coro fu sistemato dietro l’altare maggiore, furono edificate due navate laterali e gli altari di marmo divennero sette. Al centro della navata si elevò la maestosa cupola e sul fronte principale si ricostruì interamente la facciata ornandola di tre gruppi marmorei e di un peristilio con soprastante terrazzo.

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La devozione al Santuario è testimoniata dalle molte tavolette votive appese alle pareti dell’ambulacro con ex-voto a stampa di buona qualità, molti ricami, oleografie riproducesti il quadro del Claret ed ex-voto dipinti su latta, di produzione locale e torinese.

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FONTI:

http://www.museodiffusocuneese.it/siti/dettaglio/article/cussanio-santuario-della-madonna-della-provvidenza/.

http://www.cittaecattedrali.it/it/bces/157-santuario-della-madonna-della-divina-provvidenza

http://www.storiadeisordi.it/2006/04/26/piemonte-santuario-della-madonna-della-provvidenza-di-cussanio-in-fossano-cuneo/

https://www.santuariocussanio.it/santuario/storia/.

https://www.lafedelta.it/Territorio/Diocesi/Il-Santuario-di-Cussanio

http://www.latheotokos.it/programmi/FESTE_MARIANE/1—15-maggio-.html

https://biscobreak.altervista.org/2016/05/festa-della-mamma-festa-di-maria/.