La Madonna del Giorno (9 Agosto 1945) – La Madonna di Nagasaki, Urakami, Giappone
La Storia della Madonna di Nagasaki
Nell’anno 1914, la Cattedrale di Urakami (conosciuto anche come Cattedrale dell’Immacolata Concezione o Cattedrale di Santa Maria) a Nagasaki viene costruita e consacrata ufficialmente dalle Missions Etrangères de Paris. Si tratta della più grande chiesa cattolica in Asia, e viene edificata da volontari della parrocchia di Nagasaki guidati da un missionario francese, Padre Pierre Fraineau.
Nell’anno 1925, Padre Pierre Fraineau, l’architetto della chiesa non vive abbastanza a lungo da vedere il risultato finale degli sforzi della sua parrocchia: muore nel 1911. Nel 1926 vengono aggiunte alla facciata le due torri campanarie che danno alla chiesa il suo aspetto definitivo.
Nella chiesa, 3 anni dopo, viene collocato un altare in legno su cui è posta una Madonna lignea ispirata ad un quadro di Murillo: l’Immacolata Concezione. (Il dipinto si trova ora al Museo National del Prado a Madrid, Spagna.)
In quel giorno del 9 agosto 1945, alle ore 11:02 in Nagasaki, proprio sopra Urakami che esplode la seconda bomba atomica sganciata sul Giappone alla fine della II Guerra Mondiale. Solo in città fece più di 100.000 vittime.
La bomba atomica esplose ad un’altezza di 500 metri sopra la valle di Urakami, trasformando immediatamente l’intera regione in un inferno. Nella chiesa, i parrocchiani stavano confessandosi in preparazione della Festa dell’Assunta; al momento dell’esplosione c’erano 24 fedeli e 2 sacerdoti, e rimasero tutti uccisi all’istante.
Le rovine della chiesa continuarono a bruciare fino a sera. Dei 12.000 parrocchiani di Urakami, 8.500 non sopravvissero a quel giorno.
Un crocifisso in pietra e due statue sopra l’ingresso principale della chiesa. Oggi ornano la Chiesa di Urakami ricostruita.
Altre due statue più grandi si sono salvate con pochi danni.
Nel mese di Ottobre 1945, Kaemon Noguchi, un soldato giapponese congedato nonchè prete cattolico, entra tra le rovine della Cattedrale di Urakami per pregare. Spera di trovare un ricordo tangibile della chiesa della sua giovinezza da portare nel suo Monastero Trappista di Hokkaido.
Dopo più di un’ora di ricerca tra le macerie, Noguchi si siede e si rimette a pregare. E, improvvisamente, nota le fattezze senza occhi della Madonna, che lo fissavano cieche in mezzo alla polvere.
Turbato, Noguchi porta l’immagine bruciacchiata nel suo convento, dove la tiene per 30 anni.
Nel mese di Agosto 1975, Kaemon Noguchi ritorna a Nagasaki per restituire l’immagine della Madonna. La consegna al Professor Yakichi Kataoka, che la custodisce nel Junshin Women’s College per 15 anni.
Nell’anno 1990, Takeshi Kawazoe, parroco della Chiesa di Urakami, scrive un article in cui racconta il ritrovamento fortuito della testa della statua della Vergine Maria da parte di un soldato giapponese. Esprime inoltre il desiderio di scoprire il nome di questo soldato. Padre Noguchi scrive una lettera alla chiesa raccontando che cosa era successo.
Il Professor Kataoka restituisce l’immagine alla chiesa, che la espone nel museo della bomba atomica.
Nel mese di Agosto 1998, Mr. Yasuhiko Sata legge la storia della Madonna e visita Nagasaki per vedere la statua, che trova inaspettatamente esposta tra altri cimeli nel museo della bomba atomica. Cerca allora di convincere i responsabili della Chiesa di Urakami che la Madonna non è un semplice ricordo dell’olocausto nucleare, bensì un oggetto sacro che deve essere riportato sull’altare.
Il giorno di Pasqua, il 23 aprile 2000, gli sforzi di Mr. Sata danno finalmente il loro frutto: Padre Mimura, della Chiesa di Urakami, gli assicura che la Madonna sarà posta nella Cattedrale in maggio, il mese a Lei dedicato.
Mr. Sata decide allora di dar vita ad una campagna per far sì che la Madonna sia inclusa tra i Beni Patrimonio dell’Umanità.
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Fonti:
http://www.madonnagasaki.org/it/index2.html