Maggio, il Mese di Maria (19 Maggio) – O CON ME O CONTRO DI ME – (“Nessuno può servire a due padroni.” Matt. 6, 24)

Chi è Gesù Cristo? È bene che l’anima se lo chieda spesso, e spesso rifletta che cosa sarebbe la vita senza Gesù. Gesù Cristo è il Figliuolo di Dio fatto uomo. C’è in queste parole tutta la storia di un amore che terra e cielo non avevano veduto mai. Con incomprensibile carità, il Padre del cielo, per redimere lo schiavo ribelle, manda il Figlio alla morte di croce. E questo Figlio viene tra gli uomini, che lo cercano a morte, e li ama come fratelli, e apre loro il suo Cuore nell’insegnamento sublime della parola e dello esempio, e a questi fratelli lascia, viatico nella fragile esistenza, il suo Corpo e il suo sangue. E soffre, muore, risorge! Per noi, per la nostra salvezza.

Chi è il demonio? È l’angelo delle tenebre. Una volta era tutto luce, era il più bello degli Angeli di Dio. Ma s’insuperbì del dono sino a disprezzare il donatore: e la sua caduta fu grande. Fu per lui l’inferno e per gli angeli come lui ribelli: egli, che aveva assaporato le più care dolcezze di Dio, ebbe il tormento di ogni amarezza in eterno. Divenne il nemico di Dio e degli uomini che Dio destina a salvezza. La sua gioia, gioia satanica, è quella di condurre anime in rovina, quella di render vana la redenzione dolorosa di Gesù Cristo, quella di contaminare quanto c’è di puro nelle anime, che sono tempio di Dio.

A chi voglio servire? Sembra impossibile che si debba formulare per un cristiano questa domanda: eppure ci son tante e tante anime le quali, dimenticando il martirio del Figlio di Dio, si affannano solo per coadiuvar Satana nel suo ardore di morte. Come se dicessero a Gesù: «Vedi, tu sei la luce e io voglio le tenebre: tu sei la verità e io nego la verità; tu ti sei crocifisso ed io insulto alla tua croce e ti volto le spalle… Il diavolo vuol crocifiggere me attraverso il piacere che uccide; so che mi trascina alla morte, ma seguo lui, voglio lui…» Parole che sono condanna senza riparo. Gesù ha detto categoricamente: «O con me o contro di me; non si può servire a due padroni». Pensiamo alle conseguenze irreparabili della scelta.

Maria, dolce madre di Gesù, come sono cieche le anime, quando non si attaccano con tutto l’amore al tuo Figliuolo; come sono stolte quando da loro si legano crudelmente e si fanno schiave di Satana! Eppure sono tante queste anime che sfuggono alla misericordia di Gesù! Salvale, O Madre, e salva l’anima mia. Ispirami un orrore salutare del nemico di Dio; ch’io lo combatta generosamente, sotto lo scudo possente della tua protezione.

ESEMPIO
Il santo Pietro Maria Chanel, giovanissimo, già formava l’ammirazione di tutti per la sua tenera devozione a Maria Santissima e al Santissimo Sacramento dell’altare.

Umile e modesto, egli sentì per tempo la dolcezza imperiosa della chiamata di Dio e il desiderio grande di seguire nel sacrificio il divino Sacrificato. Ordinato sacerdote, fu prima parroco, poi rettore del Seminario. Più tardi, tratto dal suo grande amore per la Madre di Dio, entrò nella Congregazione dei Maristi, allora al suo inizio; e all’età di trentatré anni, pieno di slancio generoso per la salvezza delle anime, parti per le lontane missioni dell’Oceania. Approdò in un’isola abbandonata della Polinesia, dove, paziente in ogni fatica impavido in ogni avversità, nei pericoli, nelle angustie, nei tormenti si sacrificò con fermezza costante, pur di portare alla luce di Cristo i cuori che erano nelle ombre della morte. Ma, come sempre, il mondo si scagliò contro chi era di Dio, e il Missionario fu presto martire dell’odio dei persecutori che, dopo esserselo conteso a colpi di mazza, lo uccisero con la scure.

Così, come s’immolano “le vittime Pietro Chanel, protomartire dell’Oceania, fu immolato vittima a Dio.”

FIORETTO
Richiamiamo al cuore il pensiero che, nel battesimo, abbiamo rinunziato al demonio e alle sue opere.

GIACULATORIA
Dammi forza contro i tuoi nemici.

Contro le tenebre, santa Maria,

tu sei la fulgida vittoria mia.

FONTI:

“MAGGIO” – Sua Ecc. Gilla Gremigni, M.S.C. Arcivescovo di Novara (XII Edizione) – Ed. Coletti Editore Roma 1964