Maggio, il Mese di Maria (20 Maggio) – PASSA IL SIGNORE – (“Egli è passato facendo il bene.” Atti 10, 38)

La visita di Gesù! Qual dono grande alla povera umanità che aspettava sospirando la salvezza di Dio! Egli è venuto. E dopo tanta attesa la terra ha respirato: il popolo dei morti ha ricevuto la visita del Re dei viventi e la redenzione si è compiuta. In un piccolo fortunato angolo del mondo, gli uomini lo videro, lo accolsero, lo ascoltarono: gli dettero la morte.

Egli era venuto per tutti. La visita ad un’anima, è visita per tutte le anime; il Cuore di Gesù è patrimonio di tutti. Egli volle essere pellegrino in cerca di cibo e di casa: e allora non ebbe né cibo né casa, neppure una pietra. Gli bastava di andare alle anime, nel nome del Padre, e di portar loro la vita. Fu la sua missione.

Ritornerà? Sì, Egli l’ha detto. Ritornerà trionfatore onnipotente nel giorno estremo, circondato da legioni d’angeli. Ma egli, buon per noi, non ha più interrotto le sue visite, dal primo giorno ch’Egli fiorì, fiore del cielo, su quest’arida terra. Egli continua la sua via, la via dei secoli. Ogni anima ha il suo posto su quella via; ad ogni anima Egli passa accanto. E invita. È un cenno, è un ricordo, è un dolore, un’umiliazione, un nulla; è Gesù che passa e vuol toccare un’anima, che la vuol sua, più sua. Felice l’anima che sa rispondere al Signore! Egli non si contenta di passarle accanto; è tanta la comprensione dei loro cuori, ch’Egli fa con quell’anima una cosa sola: la Comunione compie il miracolo.

Aspettiamo il Signore. Se domandaste a un cristiano che si affanna quaggiù nel lavoro: «Che cosa fai?», egli dovrebbe rispondere: «Aspetto il Signore, sto attento se passa Gesù». Chi pensa così ha la salutare preoccupazione dell’anima sua: sa che fra tanto affanno di cuore e di mente nulla giova, se non ha il sigillo di Cristo Signore.
E non permetterà che l’invito di Dio passi inascoltato, né sia vana la visita del Signore. Benedetto! Anche nell’anima sua, come nella casa di Zaccheo il pubblicano, scenderà la salvezza.

O Maria, tu che avesti la visita più intima di Gesù, perché fu tuo come non fu di nessuno, fa’ che io abbia gli occhi e il cuore aperti sulle visite del Signore: ch’io lo guardi bene, come lo guardavi tu, e che anch’io sappia imprimere profondamente nell’anima le sue meraviglie. Allora Gesù verrà volentieri a trovarmi, si compiacerà di stare con me e non andrà più via. Ed avrò così il preludio del cielo.

ESEMPIO
San Vincenzo de’ Paoli può dirsi davvero l’apostolo della carità. Fin dai più giovani anni, ai poveri, e nell’anima e nel corpo, egli dette tutto il suo cuore.
Appena ordinato sacerdote, fu condotto in Africa, prigioniero dei Turchi. Durante la sua cattività riuscì a portare lo stesso suo padrone alla fede di Cristo. Grazie all’aiuto di Maria, poté quasi miracolosamente fuggire da quella terra infedele e riprendere la via
di Roma. Tornato in Francia, resse santissimamente le parrocchie di Clichy e di Chàtillon. Di lui, come di Gesù, si può dire davvero che passò facendo il bene. Non c’era miseria sulla quale egli non si piegasse, non c’era sofferenza alla quale egli non aprisse il cuore.

Tutta la sua vita consacrò e sacrificò a sollievo dell’umanità sofferente. Per la ricerca e l’assistenza dei poveri fondò pie congregazioni, tra le quali quelle delle Figlie e delle Dame della Carità, che sono sorgente di bene nel mondo. In mezzo alle molteplici e gravi occupazioni chi si sommavano nella sua vita, il Santo era continuamente assorto in Dio, dolce con tutti, sempre presente a sé stesso, buono, paziente, semplice, retto, umile. Fuggi gli onori e si compiacque nello studio di Gesù Cristo, che si sforzava di imitare in ogni cosa. Consumato dalla mortificazione, dalla fatica, dagli anni, mori della serena morte dei santi in Parigi a San Lazaro, casa madre dei suoi Preti della Missione.

FIORETTO
Stiamo attenti ai richiami di Dio: non gli chiudiamo il cuore se ci chiede qualche sacrificio.

GIACULATORIA
Fa’ ch’io veda!

Del ciel la luce, dolce Maria,

m’apra la via che a Dio conduce.

FONTI:

“MAGGIO” – Sua Ecc. Gilla Gremigni, M.S.C. Arcivescovo di Novara (XII Edizione) – Ed. Coletti Editore Roma 1964