Maggio, il Mese di Maria (27 Maggio) – GIOVINEZZA DI GESÙ- (“E Gesù cresceva in sapienza, in età e in grazia.” Luca 2, 52)

Giovinezza umile! L’umiltà è in Gesù come la lampada che racchiude e al tempo stesso rivela la luce. Egli è il figliuolo di Dio, ma vive come il più povero dei figli dell’uomo. La sua è la casa del povero; il suo cibo è quello di chi lavora col sudore della fronte; il suo vestito il vestito di un operaio; i suoi parenti, per quanto discendano da famiglia regale, sono semplici figli del popolo; anch’egli non è che il figlio del legnaiolo. E le sue ricchezze infinite di mente e di cuore? Anche quelle nascoste, velate. Non c’è che la Madonna a scoprirle, e custodirle in cuore. Che cosa troviamo nella nostra vita che rassomigli alla vita umilissima di Gesù Cristo?

 

Giovinezza obbediente. «Ecco, io vengo per far la tua volontà, o Padre!» disse il Figlio nei secoli eterni. E dell’ubbidienza fece lieto il cibo dell’anima sua. Egli cresce in sapienza, in età, in grazia: nonostante i suoi anni giovanili, Egli è tutta la sapienza, tutta la grazia. Egli può creare e governare i mondi. E intanto qui sulla terra si studia di essere obbediente al minimo cenno di una donna, per quanto perfetta, di un uomo, per quanto giusto. Maria e Giuseppe comandano al Figlio di Dio, e il Figlio di Dio ubbidisce! Egli dimostra agli uomini una verità capitale: la disubbidienza ha perduto l’uomo, l’ubbidienza dell’Uomo-Dio lo salva. Pensiamo che anche noi non ci salveremo senza l’ubbidienza.

 

Giovinezza operosa! «Chi non lavora, non mangi»: proclamerà un giorno l’Apostolo delle genti. Anche Gesù ha guadagnato il suo pane. Egli, il pane vivo disceso dai cieli, cibo di vita eterna, difesa sicura da morte, è il docile aiuto del padre putativo. Lavora, suda con lui; e Giuseppe, affannandosi con Gesù, per Gesù, sente tutta la santità, tutta la gioia del lavoro. L’uomo non è creato per l’ozio: ha ricevuto da Dio alcuni talenti da negoziare e bisogna che non ne sciupi neppur uno. Gesù insegna in maniera sublime. Quando intenderemo la soave lezione?

O Vergine Maria, tu vedesti crescere Gesù come giglio purissimo sulle rive di acque correnti. E tu coltivasti quel giglio, lo ammirasti, vivesti per Lui. Nell’umiltà, nell’ubbidienza, nell’attività è la garanzia viva di una giovinezza immacolata e bella. Perché non me lo ripeto senza stancarmi e perché non evito con ogni sforzo di macchiare i miei anni migliori? Prega il tuo Gesù che mi prenda per mano e mi conduca così per la sua via.

ESEMPIO

San Bernardino, di nobile famiglia senese, fin da giovinetto guardò con la mente e col cuore alla vita di Gesù, di cui fece il suo grande modello. Come Lui volle essere docile, umile e povero, e per Lui dette generosamente e gioiosamente, sempre, ogni sua migliore attività.

Non fondando nessuna speranza sui tesori e sugli onori della terra, abbandonò tutto per seguire Gesù. Giovanissimo, consacrò a Dio la sua vita nell’Ordine di San Francesco, di cui è gloria purissima. Esempio costante di pazienza, di dolcezza, di umiltà, dappertutto predicò il nome di Gesù e di Maria, rianimando l’infiacchita pietà e portando luce e forza di bene.

Attraverso le fatiche del suo apostolato, non tralasciò mai la cura degli infermi e fu sempre la vera provvidenza dei poveri.

Nei suoi scritti dottissimi tratta mirabilmente del culto della Madre di Dio, che cosi dolcemente egli senti Madre sua e della quale seppe essere cosi perfettamente e cosi luminosamente figliuolo.

FIORETTO

Per imitare Gesù, oggi saremo pronti all’ubbidienza, anche nelle minime cose.

GIACULATORIA

O Maria, il Signore è con te.

Tuo Figlio, o Vergine, fu la tua vita:

sia vita all’anima che l’ha smarrita.

FONTI:

“MAGGIO” – Sua Ecc. Gilla Gremigni, M.S.C. Arcivescovo di Novara (XII Edizione) – Ed. Coletti Editore Roma 1964