Maggio, il Mese di Maria (29 Maggio) – IN CROCE – (“Anche crocifisso per noi.” dal Credo Costan.)

Le spine di Gesù sulla croce Gesù era coronato di spine. La croce è come la somma di tutte le spine che le anime hanno seminato e raccolto, triste frutto del peccato, sulla via di Gesù. Non ci sarebbe stata la croce, se non ci fosse stato il peccato. Le spine erano tante, ma sembrava che non bastassero a farlo morire. Trafiggevano, e bevevano sangue, stillavano sangue, ma il condannato respirava ancora. Fino a quando? Gli uomini purtroppo non si sarebbero arrestati mai nella loro fecondità di peccato. Tutte le spine hanno ferito la fronte purissima di Gesù Signore. Ed Egli le ha prese tutte per amor nostro, come per amor nostro ha aperto le mani ai chiodi, chiodi lunghi e acuminati, che appesero alla Croce il Figlio di Dio.

La croce di Gesù! Si è quasi tentati di benedirla questa croce pesante e dura che ha oppresso l’Agnello di Dio, presentandolo al mondo come lo schiavo d’ogni peccato. Benedirla, perché ha finalmente arrestato il martirio del Signore! Ma dopo quanto strazio, ma dopo quanto sangue!
La croce ha dato al sepolcro bianco e nuovo il corpo disfatto del Cristo di Dio: ha dato a noi la salvezza, dando luce agli occhi, dando vita al cuore. Intanto la croce, mentre racchiude il più bel capitolo della storia dell’amore di Dio per l’uomo, resta la pagina più orrenda nel racconto dell’ingratitudine dell’uomo verso Dio! E forse, anche oggi, noi pensiamo alla croce e non ci convertiamo.

Il Cuore di Gesù! Ebbene, pensiamo al suo Cuore divino, ai piedi della croce. È come la grande aurora della più soave delle nostre devozioni. Basta un cuore ed una croce per dire tutta la storia di Gesù Cristo. Oh! quel Cuore e quella Croce dovrebbero essere patrimonio geloso di ogni anima cristiana. Tanto più che quel Cuore è vivo oggi nel sacramento del Pane santissimo del Signore e lì, come sul Tabor, Egli ama parlare e parlare di croce. Quante anime sanno accostarsi e sanno ascoltare? Non ci son preferenze: è lì per tutti e attende tutti e arricchisce tutti quelli che vogliono. Ma ci ricordiamo noi che non si va al suo Cuore se non per la via della croce?

O Madre di Gesù Crocifisso, fa’ ch’io batta quell’unica via. Ho dato alla croce Gesù, sappia io almeno crocifiggere questo mio corpo e questo mio cuore! Tu non lasciasti solo Gesù, là sul monte. C’eri e volesti restare. Eri l’unico suo conforto pur rendendogli più acuto lo spasimo. O Regina dei Martiri, fammi star con te presso la croce e insegnami a consolare il tuo Figlio, vittima dei peccatori.

ESEMPIO
Al console dell’Acaia che ordinava ai cristiani di sacrificare agli idoli, l’apostolo Andrea gridò di riconoscere in Dio l’unico giudice e di adorarlo, rinnegando il falso culto degli dèi. Ma al suo grido il console rispose con la condanna capitale. A quella condanna, Andrea, forte della forza di Cristo replicò: «Non temere, o uomo, di inventare per me i tormenti più orribili, poiché agli occhi del mio Re sarò tanto più grande quanto più avrò sofferto per il suo nome». E quando, avviandosi al martirio, da lontano gli apparve una croce, egli la salutò dicendo:

«O croce buona, così a lungo desiderata, amata con tanta sollecitudine e senza tregua cercata, toglimi agli uomini e rendimi a Gesù, affinché Egli, che con te m’ha redento, da te mi riceva! »


E nello splendore visibile di una grande luce, degno del dolore di Cristo e della Madre sua, egli si uni eternamente a loro, meritando di esser chiamato a traverso i secoli l’Apostolo della croce!

FIORETTO
Baciamo spesso il Crocifisso e domandiamo a Maria l’amor della croce.

GIACULATORIA
O Maria, ecco tuo Figlio!

Madre, perdonami: col mio peccato

al tuo Unigenito la croce ho dato!

FONTI:

“MAGGIO” – Sua Ecc. Gilla Gremigni, M.S.C. Arcivescovo di Novara (XII Edizione) – Ed. Coletti Editore Roma 1964