MESE AL SACRO CUORE DI GESU’ (19 Giugno) – RIMEDIARE AL PASSATO
Gesù ha il cuore di amico, di fratello, di padre.
Nell’Antico Testamento Dio si manifestava spesso agli uomini come il Dio della giustizia e del rigore; ciò era richiesto dalla rozzezza del suo popolo, che era l’ebreo che sono nel pericolo dell’idolatria.
Il Nuovo Testamento invece ha la legge d’amore. Con la nascita del Redentore apparve nel mondo le benignità.
Gesù, volendo attrarre tutti al suo Cuore, trascorse la vita terrena beneficando e dando continuo saggio della sua infinita bontà; per questo i peccatori accorrevano a Lui senza timore.
Amò presentarsi al mondo come medico premuroso, come pastore buono, come amico, fratello e padre, disposto a perdonare non, sette volte, ma settanta volte sette. All’adultera, che a Lui fu presentata come degna di essere uccisa a sassate, diede generosamente il perdono, come lo diede alla Samaritana, a Maria di Magdala, a Zaccheo, al buon ladrone.
Usufruiamo anche noi della bontà del Cuore di Gesù, perché anche noi abbiamo peccato; nessuno dubiti del perdono.
Tutti siamo peccatori, quantunque non tutti allo stesso grado; ma chi più ha peccato, più in fretta e con fiducia si rifugi nel Cuore amabilissimo di Gesù. Se le anime peccatrici sono sanguinanti e rosse come cocciniglia, se confidano in Gesù, risanano e diventano bianche più che la neve.
Il ricordo dei peccati commessi suole essere un pensiero opprimente. Ad una certa età, quando diminuisce il bollore delle passioni, o dopo un periodo di crisi umiliante, l’anima, toccata dalla grazia di Dio, vede le gravi colpe in cui é caduta e naturalmente ne arrossisce; poi si domanda: Come mi trovo ora davanti a Dio?…
Se non si ricorre a Gesù, aprendo il cuore alla fiducia ed all’amore, prende il sopravvento il timore e lo scoraggiamento ed il demonio ne approfitta per deprimere l’anima, generando malinconia e pericolosa tristezza; il cuore depresso è come un uccella con le ali tarpate, incapace di spiccare il volo verso la cima delle virtù.
Il ricordo delle vergognose cadute e dei gravi dispiaceri arrecati a Gesù si deve utilizzare in bene, come si utilizza il concime per fecondare le piante e farle fruttare.
Venendo alla pratica, come si riesce in un affare di coscienza così importante? Si suggerisce la maniera più semplice ed efficace.
Quando si presenta alla mente il pensiero d’un passato peccaminoso:
1. Si faccia un atto d’umiltà, riconoscendo la propria miseria. Appena l’anima si umilia, attira lo sguardo misericordioso di Gesù, il quale resiste ai superbi e dà la sua grazia agli umili. Presto il cuore comincia a rasserenarsi.
2. Si apra l’animo alla fiducia, pensando alla bontà di Gesù, e si dica: Cuore di Gesù, confido in Te!
3. Si emetta un atto d’amor di Dio, fervente, dicendo: Gesù mio, molto ti ho offeso; ma molto ora ti voglio amare! L’atto di amore è un fuoco che brucia e distrugge i peccati.
Compiendo i sopraddetti tre atti, di umiltà, di fiducia e d’amore, l’anima avverte un misterioso sollievo, un’intima gioia e pace, che si può solo provare ma non esprimere.
Data l’importanza dell’argomento, ai devoti del Sacro Cuore si fanno delle raccomandazioni.
1. In un periodo qualsiasi dell’anno, scegliere un mese e dedicarlo tutto alla riparazione dei peccati commessi nella vita.
È consigliabile fare questo almeno una volta nel corso della vita.
2. è bene scegliere anche un giorno alla settimana, tenendolo stabile, e destinarlo alla riparazione delle proprie colpe.
3. Chi avesse dato scandalo, o con la condotta o con i consigli o con eccitamenti al male, preghi sempre per le anime scandalizzate, affinché nessuna si danni; inoltre salvi più anime che può con l’apostolato della preghiera e della sofferenza.
Un ultimo suggerimento si dà a chi ha peccato e realmente vuole rimediare: compiere molti atti buoni, in opposizione agli atti cattivi.
Chi ha mancato contro la purezza, coltivi bene il giglio della bella virtù, mortificando i sensi e specialmente gli occhi ed il tatto; castighi il corpo con penitenze corporali.
Chi ha peccato contro la carità, portando odio, mormorando, imprecando, faccia del bene a chi gli ha fatto del male.
Chi ha trascurato la Messa nei giorni festivi, ascolti più Messe che può, anche nei giorni feriali.
Quando si compie un gran numero di simili atti buoni, non solo si ripara il male fatto, ma ci si rende più cari al Cuore di Gesù.
ESEMPIO: Un segreto d’amore
Fortunate le anime, che durante la vita mortale possono godere delle delicatezze dirette di Gesù! Sono queste le persone privilegiate, che Dio sceglie affinché riparino per l’umanità peccatrice.
Un’anima peccatrice, che fu poi preda della divina misericordia, godeva delle predilezioni di Gesù. Addolorata dei peccati commessi, ed anche gravi, memore di ciò che disse il Signore a San Girolamo «Dammi i tuoi peccati! », spinta dal divino amore e dalla confidenza, disse a Gesù: Ti regalo, Gesù mio, tutti i miei peccati! Distruggili nel tuo Cuore!
Gesù sorrise e poi rispose: Ti ringrazio di questo gradito regalo! Tutto perdonato! Dammi spesso, anzi spessissimo, i tuoi peccati ed io ti dono le mie carezze spirituali! Commossa a tanta bontà, quell’anima offriva a Gesù le sue colpe molte volte al giorno, ogni volta che pregava, quando entrava in Chiesa o vi passava dinnanzi… e suggeriva agli altri di fare altrettanto.
Si approfitti di questo segreto d’amore!
Fioretto:
– Fare la S. Comunione e possibilmente ascoltare la S. Messa in riparazione dei propri peccati e dei cattivi esempi dati.
Giaculatoria:
– Gesù, ti offro i miei peccati. Distruggili!
Tratto da:
MESE AL SACRO CUORE DI GESU’- di DON GIUSEPPE TOMASELLI