MESE AL SACRO CUORE DI GESU’ (2° Giugno) – ALTRI RIVELAZIONI del SACRO CUORE

Santa Margherita Alacoque non vide una sola volta Gesù. Consideriamo quindi altre rivelazioni, per innamorarci maggiormente della sublime devozione al Sacro Cuore.

In una seconda visione, mentre la Santa Suora pregava, Gesù apparve luminoso e le mostrò il suo Divin Cuore sopra un trono di fuoco e di fiamme, emanante raggi da ogni parte, più luminoso del sole e più trasparente di un cristallo. Vi era visibile la ferita che aveva ricevuto sulla Croce dalla lancia del centurione. Il Cuore era circondato da una corona di spine e sormontato da una Croce.

Gesù disse: « Onorate il Cuore di un Dio sotto la figura di questo Cuore di carne. Desidero che tale immagine sia esposta, affinché siano toccati i cuori insensibili degli uomini. Ovunque sarà esposta per essere onorata, scenderà dal cielo ogni sorta di benedizioni … Ho una sete ardente di essere onorato dagli uomini nel Santo Sacramento e non trovo quasi nessuno che cerchi di appagare il mio desiderio e di alleviare questa mia sete, dandomi un qualche contraccambio di amore ».

Udendo questi lamenti, Margherita si rattristò e promise di riparare col suo amore l’ingratitudine degli uomini.

La terza grande visione ebbe luogo nel primo Venerdì del mese.

Era esposto solennemente il SS. Sacramento e l’Alacoque stava in adorazione. Le apparve il dolce Maestro, Gesù, risplendente di gloria, con le cinque Piaghe che brillavano come cinque soli. Da ogni parte del suo Santo Corpo, uscivano fiamme, e specialmente dal suo adorabile Petto, che somigliava ad una fornace. Apri il Petto ed apparve il suo Divin Cuore, sorgente viva di queste fiamme. Poi disse:

« Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini e dai quali non riceve in cambio che ingratitudine e disprezzo! Ciò mi fa soffrire più di quanto io ebbi a soffrire nella mia Passione … Il solo contraccambio che essi mi rendono per tutto il mio desiderio di far loro del bene, è quello di rigettarmi e trattarmi con freddezza. Tu almeno consolami quanto più ti è possibile ».

In quel momento si sollevò dal Divin Cuore una fiamma così intensa, che Margherita, pensando che ne sarebbe stata consumata, supplicò Gesù di avere pietà della sua debolezza. Ma Egli disse: « Non temere nulla; soltanto sta’ attenta alla mia voce. Ricevi la S. Comunione il più spesso possibile, specialmente al primo venerdì di ogni mese. Ogni notte, tra il giovedì ed il venerdì, ti farò prendere parte all’opprimente tristezza che io sentii nell’Orto degli Ulivi; e questa tristezza ti ridurrà ad un’agonia più dura a sopportarsi della stessa morte. Per tenermi compagnia, ti alzerai tra le undici e la mezzanotte e resterai prostrata davanti a me per un’ora, non solo per placare l’ira divina, chiedendo perdono per i peccatori, ma anche per mitigare in qualche modo l’amarezza che io provai nel Getsemani, vedendomi abbandonato dai miei Apostoli, che mi costrinsero a rimproverarli perché non erano stati capaci di vegliare un’ora sola con me ».

Quando cessò l’apparizione, Margherita svenne. Rinvenuta che fu, piangendo, sostenuta da due Consorelle, si allontanò dal coro.

La buona Suora ebbe molto a soffrire per l’incomprensione della Comunità e particolarmente della Superiora.

ESEMPIO: Una conversione

Gesù concede sempre grazie, dando la salute del corpo e specialmente dell’anima. Il giornale « Il popolo nuovo » Torino del 7 gennaio 1952, portava un articolo di un famoso comunista, Pasquale Bertiglia, convertito dal Sacro Cuore. Appena ritornato a Dio, chiuse in una busta la tessera del partito comunista e la spedì alla sezione di Asti, con la motivazione: « Voglio passare il resto della mia vita nella Religione ». Si decise a questo passo dopo la guarigione del nipotino Walter. Il bimbo giaceva ammalato nella sua abitazione di Corso Tassoni, 50, a Torino; era minacciato da una paralisi infantile e la madre era disperata. Scrive il Bertiglia nel suo articolo:

« Mi sentivo morire dal dolore ed una notte non potei prender sonno al pensiero del nipotino ammalato. Ero lontano da lui, nella mia abitazione. Quella mattina mi balenò un pensiero: mi alzai da letto ed entrai nello stanzino, occupato un tempo da mia madre morta. Al di sopra della spalliera del letto stava un’immagine del Sacro Cuore, unico segno religioso che fosse rimasto nella mia casa. M’inginocchiai, dopo quarantotto anni che non lo facevo, e dissi: « Se il mio bimbo guarisce, giuro di non bestemmiare più e di cambiare vita!

« Il mio piccolo Walter guarì ed io ritornai a Dio ». Quante di queste conversioni opera il Sacro Cuore!

 

Fioretto:

– Appena alzati da letto, mettersi in ginocchio verso la Chiesa più vicina ed adorare il Cuore di Gesù vivente nel Tabernacolo.

Giaculatoria:

– Gesù, Prigioniero nei Tabernacoli, io ti adoro!

Tratto da:

MESE AL SACRO CUORE DI GESU’– di DON GIUSEPPE TOMASELLI