MESE AL SACRO CUORE DI GESU’ (24 Giugno) – LA PACE
Una delle promesse che il Sacro Cuore ha fatto ai suoi devoti, è: Metterò la pace nelle loro famiglie.
La pace è un dono di Dio; può darla soltanto Dio; e noi dobbiamo apprezzarla e custodirla nel nostro cuore e nella famiglia.
Gesù è il Re della pace. Quando mandava i discepoli in giro per le città ed i castelli, raccomandava loro di essere portatori di pace: Entrando in qualche casa, salutatela con dire: Pace a questa casa! E se la casa ne è degna, verrà la vostra pace sopra di essa; se invece non è degna, la vostra pace ritornerà a voi! (Matteo, XV, 12).
La pace sia con voi! (S. Giovanni, XXV, 19). Questo era il saluto e l’augurio che Gesù rivolgeva agli Apostoli, quando appariva ad essi dopo la risurrezione. Va’ in pace! diceva ad ogni anima peccatrice, quando la licenziava dopo averle perdonato i peccati (S. Luca, VII, 50).
Allorché Gesù disponeva gli animi degli Apostoli alla sua dipartita da questo mondo, li confortava con dire: Vi lascio la mia pace; vi dono la mia pace; ve la do, non come suole darla il mondo. Non si turbi il vostro cuore (S. Giovanni, XIV, 27).
Alla nascita di Gesù, gli Angeli annunziarono al mondo la pace, dicendo: Pace in terra agli uomini di buona volontà! (San Luca, II, 14).
La S. Chiesa implora di continuo la pace di Dio sulle anime, mettendo sulle labbra dei Sacerdoti, nella Messa, questa preghiera:
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, donaci la pace!
Che cosa è la pace, tanto prediletta da Gesù? è la tranquillità dell’ordine; è l’armonia della volontà umana con quella divina; è una profonda serenità dello spirito, che può conservarsi anche. nelle prove più dure.
Non c’è pace per gli empi! La godono solamente coloro che vivono nella grazia di Dio e si studiano di osservare la legge divina meglio che sia possibile.
Il primo nemico della pace è il peccato. Lo sanno per triste esperienza coloro che cedono alla tentazione e commettono una grave colpa; subito perdono la pace del cuore e ne hanno in cambio amarezza e rimorso.
Il secondo ostacolo alla pace è l’egoismo, l’orgoglio, la detestabile superbia, per cui si brama di eccellere. Il cuore degli egoisti e dei superbi è senza pace, sempre inquieto. I cuori umili godono la pace di Gesù. Se ci fosse più umiltà, dopo un rimprovero o un’umiliazione, quanti rancori e desideri di vendetta si eviterebbero e quanta pace resterebbe nel cuore e nelle famiglie!
L’ingiustizia è soprattutto la nemica della pace, perché non conserva l’armonia nei rapporti col prossimo. Chi è ingiusto, pretende i propri diritti, sino all’esagerazione, ma non rispetta i diritti altrui. Questa ingiustizia porta la guerra nella società e la discordia nella famiglia.
Custodiamo la pace, dentro di noi e attorno a noi!
Sforziamoci di non perdere mai la pace del cuore, non solo evitando il peccato, ma anche tenendo lontano ogni turbamento dello spirito. Tutto ciò che porta turbamento nel cuore ed irrequietezza, viene dal demonio, il quale suole pescare nel torbido.
Lo spirito di Gesù è spirito di serenità e di pace.
Le anime poco esperte nella vita spirituale, facilmente sono preda del turbamento interiore; un nonnulla toglie loro la pace. Siano perciò vigilanti e preghino.
Santa Teresina, provata in tutti i modi nel suo spirito, diceva: Signore, provatemi, fatemi soffrire, ma non privatemi della vostra pace!
Custodiamo la pace nella famiglia! La pace domestica è una grande ricchezza; la famiglia che ne è priva, è simile ad un mare in tempesta. Infelici coloro che sono costretti a vivere in una casa, ove non regna la pace di Dio!
Questa pace domestica si mantiene con l’ubbidienza, cioè col rispettare la gerarchia che Dio vi ha messa. La disubbidienza turba l’ordine familiare.
Si mantiene con l’esercizio della carità, compatendo e sopportando i difetti dei congiunti. Si pretende che gli altri non manchino mai, non facciano sbagli, insomma che siano perfetti, mentre noi commettiamo tante mancanze.
La pace nella famiglia si conserva col troncare all’inizio qualunque motivo di discordia. Si spenga subito il fuoco, prima che diventi incendio! Si smorzi la fiamma della discordia e non si metta legna al fuoco! Se sorge in famiglia un disaccordo, un dissapore, si chiarisca tutto con calma e con prudenza; si faccia tacere ogni passione. È meglio cedere in qualche cosa, anche con sacrificio, anziché turbare la pace della casa. Fanno bene coloro che ogni giorno recitano un Pater, Ave e Gloria per la pace nella propria famiglia.
Quando sorgesse in casa qualche forte contrasto, apportatore di odio, ci si sforzi di dimenticare; non si richiamino alla mente i torti ricevuti e non se ne parli, perché il ricordo e il parlarne riaccendono il fuoco e la pace si allontana sempre più.
Non si dissemini la discordia, togliendo la pace a qualche cuore o a qualche famiglia; ciò avviene specialmente con il parlare imprudente, con l’intromettersi negli affari intimi del prossimo senza esserne richiesti e col rapportare alle persone ciò che si sente dire contro di loro.
I devoti del Sacro Cuore custodiscano la loro pace, la portino ovunque con l’esempio e la parola e s’interessino a farla ritornare in quelle famiglie, di parenti o di amici, da cui è stata bandita.
ESEMPIO: Ritornò la pace
A motivo dell’interesse, ebbe origine uno di quegli odi che mettono a soqquadro le famiglie.
Una figliuola, da anni accasata, cominciò ad odiare i genitori e gli altri familiari; il marito ne approvava l’agire. Non più visite al padre ed alla madre, né saluto, ma ingiurie e minacce.
La tempesta durò a lungo. Il genitore, nervoso ed intransigente, in un dato momento ideò la vendetta.
In quella casa era penetrato il demonio della discordia ed era sparita la pace. Solo Gesù poteva rimediare, ma invocato con fede.
Alcune anime pie della famiglia, la madre e due figliuole, devote del Sacro Cuore, stabilirono di ricevere molte volte la Comunione, perché non capitasse qualche delitto e perché presto ritornasse la pace.
Si era nel corso delle Comunioni, quando all’improvviso cambiò la scena.
Una sera la figlia ingrata, toccata dalla grazia di Dio, si presentò umiliata alla casa paterna. Riabbracciò la madre e le sorelle, chiese perdono della sua condotta e volle che tutto si dimenticasse. Era assente il padre e si temeva qualche temporale appena fosse rientrato, conoscendosi il suo carattere focoso.
Ma non fu così! Rientrando questi a casa calmo e mansueto come un agnellino, abbracciò la figlia, si sedette in serena conversazione, come se nulla fosse capitato precedentemente.
Chi scrive, testimonia il fatto.
Fioretto:
– Custodire la pace nella famiglia, nella parentela e nel vicinato.
Giaculatoria:
– Dammi, o Gesù, la pace del cuore!
Tratto da:
MESE AL SACRO CUORE DI GESU’- di DON GIUSEPPE TOMASELLI