Mese del Preziosissimo Sangue (8 Luglio) – LA REDENZIONE DEL SANGUE DI CRISTO FU COPIOSA ED UNIVERSALE

I Giudei pensavano che il Messia doves­se incarnarsi esclusivamente per riportare all’antico splendore il regno d’Israele. Gesù invece venne sulla terra per salvare tutti gli uomini, quindi per un fine spiri­tuale. «Il mio regno – disse – non è di que­sto mondo». Perciò la Redenzione operata col suo Sangue fu abbondante – cioè egli non si limitò a darne poche gocce, ma lo diede tutto – e facendosi nostra via coll’esempio, nostra verità colla parola, nostra vita con la grazia e l’Eucarestia, volle redimere l’uomo in ogni sua facoltà: nella volontà, nella mente, nel cuore. Né limitò la sua opera redentrice ad alcuni popoli o ad alcune caste privilegiate: «Ci hai redenti, o Signore, col tuo San­gue, d’ogni tribù, lingua, popolo e nazio­ne». Dall’alto della croce, al cospetto del mondo intero, il suo Sangue scese sulla terra, superò gli spazi, la pervase tutta, sicché la natura stessa tremò dinanzi ad un sacrificio così immenso. Gesù era l’Aspettato delle genti e tutte le genti dovevano godere di quella immo­lazione e guardare al Calvario, come all’unica sorgente di salvezza. Perciò dai piedi della croce partirono, e partiranno sempre i missionari – aposto­li del Sangue – affinché la sua voce e i suoi benefici potessero giungere a tutte le anime.

ESEMPIO: La reliquia più insigne bagnata dal Pre­zioso Sangue di Cristo è la S. Croce. Dopo la prodigiosa scoperta avvenuta ad opera di S. Elena e di S. Macario, rimase per tre secoli a Gerusalemme; i Persiani conqui­stata la città la portarono nella loro nazio­ne. Quattordici anni dopo l’imperatore Eraclio, avendo sottomessa la Persia, volle personalmente riportarla nella Città San­ta. Aveva iniziato la salita dell’erta del Calvario, quando, fermato da una forza misteriosa, non poté andare innanzi. Gli si avvicinò allora il santo vescovo Zaccaria e gli disse: «Imperatore, non è possibile camminare vestito con tanto sfarzo per quella via che Gesù percorse con tanta umiltà e dolore». Solo quando depose le ricche vesti e i gioielli Eraclio poté prose­guire il cammino e ricollocare con le sue mani la S. Croce sul colle della crocifis­sione.

Interior of Chiesa dei Gesuiti (Venice) – sacristy – l’Imperatore Eraclio riporta la croce al Calvario by Palma il Giovane

Anche noi pretendiamo di essere veri cristiani, cioè di portare la croce con Ge­sù, e rimanere al tempo stesso attaccati agli agi della vita e al nostro orgoglio. Or­bene, ciò è assolutamente impossibile. È necessario essere sinceramente umili per poter percorrere la via segnataci dal San­gue di Gesù.

PROPOSITO: Per amore del Divin Sangue soffrirò volentieri le umiliazioni e mi accosterò fraternamente ai poveri e ai perseguitati.

GIACULATORIA: Ti adoriamo, o Ge­sù, e ti benediciamo perché con la tua santa Croce e il tuo prezioso Sangue hai redento il mondo.

Tratto da:

Il Mese del Preziosissimo Sangue di Padre R. Benardo C. PP. S. – Editrice Soc. Primavera 1992