MESE DI MAGGIO (10° GIORNO) – MARIA SPERANZA DEI MORIBONDI
Si viene al mondo piangendo e si muore versando l’ultima lacrima; a buon diritto questa terra è chiamata valle di lacrime e luogo di esilio, dal quale da tutti si deve partire.
Poche sono le gioie della vita presente e moltissime le pene; tutto ciò è provvidenziale, perché se non si soffrisse, ci si attaccherebbe troppo alla terra e non si aspirerebbe al Cielo.
La pena maggiore per ognuno è la morte, sia per i dolori del corpo, sia per il distacco da ogni affetto terreno e sia specialmente per il pensiero della comparsa davanti a Gesù Cristo Giudice. L’ora della morte, certa per tutti, ma incerta per il giorno, è l’ora più importante della vita, perché da essa dipende l’eternità.
Chi può venirci in aiuto in quei momenti supremi? Soltanto Dio e la Madonna.
La madre non abbandona i figli nel bisogno e più questo è grave, più intensifica le sue premure. La Madre Celeste, dispensatrice dei tesori divini, corre in aiuto delle anime, specie se prossime a partire per l’eternità. La Chiesa, divinamente ispirata, nell’Ave Maria ha messo una supplica particolare:
“Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell’ora della nostra morte!”
Quante volte durante la vita si ripete questa preghiera! E la Madonna, Cuore delicatamente materno, può restare indifferente al grido dei suoi figli?
La Vergine sul Calvario assisteva il Figlio Gesù agonizzante; non parlava, ma contemplava e pregava. Quale Madre dei credenti in quei momenti volgeva lo sguardo anche alla moltitudine dei figli adottivi, che nel corso dei secoli si sarebbero trovati nell’agonia ed avrebbero implorato il suo soccorso.
Per noi la Madonna pregò sul Calvario e consoliamoci che sul letto di morte ci aiuterà. Ma facciamo di tutto per meritarci la sua assistenza.
Ogni giorno offriamole qualche atto di ossequio particolare, anche piccolo, come sarebbe la recita di tre Ave Maria, con la giaculatoria:
“Cara Madre Vergine Maria, fate che io salvi l’anima mia!”
Domandiamo spesso che ci liberi dalla morte improvvisa; che non ci colga la morte quando disgraziatamente fossimo in peccato mortale; che possiamo ricevere i Santi Sacramenti e non solo l’Estrema Unzione, ma specialmente il Viatico; che possiamovincere gli assalti del demonio durante l’agonia, perché allora il nemico delle anime raddoppia la lotta; e che ci ottenga finalmente la serenità dello spirito, per morire nel bacio del Signore, pienamente conformati alla volontà di Dio.
I devoti di Maria sogliono morire placidamente e qualche volta hanno la gioia di vedere sensibilmente la Regina del Cielo, che li conforta e li invita al gaudio eterno.
Così spirava il fanciullo Domenico Savio, ora Santo, esclamando con gioia:
“Oh, che bella cosa io vedo!”
ESEMPIO:
San Vincenzo Ferreri fu chiamato d’urgenza presso un infermo assai grave, il quale rifiutava i Sacramenti.
Il Santo gli disse:
“Non ti ostinare! Non dare a Gesù tanto dispiacere!
Mettiti in grazia di Dio ed acquisterai la pace del cuore.”
L’ammalato, ancora più arrabbiato, protestava di non volersi confessare.
San Vincenzo pensò di rivolgersi alla Madonna, sicuro di poter ottenere la buona morte a quell’infelice. Allora gli soggiunse:
“Ebbene, tu dovrai confessarti a qualunque costo!”
Invitò tutti i presenti, familiari ed amici, a recitare il Rosario per l’infermo. Mentre si pregava, apparve presso il letto del peccatore la Vergine Santissima con Gesù Bambino, tutto cosparso di sangue.
Il moribondo non poté resistere a tale vista e gridò:
“Signore, perdono . . . perdono! Voglio confessarmi!”
Tutti piangevano per la commozione. San Vincenzo poté confessarlo e dargli il Santo Viatico ed ebbe la gioia di vederlo spirare mentre baciava affettuosamente il Crocifisso.
Tra le mani del defunto fu posta la corona del Rosario, come segno del trionfo della Madonna.
Fioretto:
– Passare la giornata in particolare raccoglimento e pensare di tanto in tanto: Se dovessi morire oggi, avrei la coscienza serena? Come vorrei trovarmi in punto di morte?
Preghiera a Maria:
– Maria, Madre di misericordia, pietà dei moribondi!
Tratto da:
MARIA REGINA E MADRE DI MISERICORDIA (Mese di Maggio)
– di DON GIUSEPPE TOMASELLI, SDB.