MESE DI MAGGIO (13° GIORNO) – MARIA, ISPIRATRICE DI GENEROSITA
Nella notte del Getsemani Gesù contemplò i dolori che l’attendevano durante la Passione e vide pure tutte le iniquità del mondo. Quanti peccati da riparare! Il suo Cuore ne restò oppresso e sudò Sangue, esclamando nel dolore: L’anima mia è triste sino alla morte!
Gli oltraggi che la Divina Bontà riceve ogni giorno, anzi in ogni ora, sono innumerevoli; la Divina Giustizia esige la riparazione.
Come la Veronica, che fu una perla sulla via del Calvario, asciugò il volto a Gesù e ne fu subito ripagata con un prodigio, così le anime pie possono consolare Gesù e la Madonna riparando per sé e per gli altri, coll’offrirsi quali vittime di riparazione.
La riparazione non è un privilegio di poche anime, ma tutti i battezzati ne hanno il dovere, perché nessun figlio deve restare indifferente quando l’onore del Padre è oltraggiato.
Diceva Gesù ad un’anima, Suor Maria della Trinità:
” è l’amore che ripara, poiché ciò che offende Dio nel peccato, è la mancanza di amore. Però, quando la sofferenza si unisce all’amore, si dà a Dio una vera riparazione. Desidero anime vittime dovunque: nel secolo e nel chiostro, in tutti gli uffici, in tutte le situazioni, nei campi e nelle officine, nelle scuole e nelle botteghe, nelle famiglie, nel commercio e nelle arti, tra le persone vergini e tra, le coniugate … Si, io chiedo un’armata di vittime dovunque, perché dovunque il male è frammisto al bene.”
La Madonna, ispiratrice di nobili sentimenti, suscita nel cuore di tanti suoi devoti il desiderio di offrirsi generosamente alla vita di riparazione. Essa provò sul Calvario il gran peso del dolore e lo sostenne con fortezza eroica. Questa fortezza, chiesta alla Vergine durante la sofferenza, verrà accordata alle anime riparatrici. Gesù ha bisogno di chi ripari e non poche volte sceglie direttamente facendosi vedere e sentire da certe anime, che si sogliono chiamare privilegiate o vittime straordinarie.
Per renderci molto cari alla Vergine Santissima, consacriamoci a Gesù per mezzo di Lei, dedicando la nostra vita alla riparazione ordinaria, semplice, ma generosa.
C’è la riparazione attuale e consiste nell’offrire a Dio qualche opera buona, allorché ci accorgiamo che si commette un peccato. Si sente una bestemmia, si conosce uno scandalo, c’è in famiglia qualcuno che porta odio … si facciano degli atti di riparazione, secondo che Dio stesso ispira.
La riparazione abituale, che è la più eccellente, consiste nel fare solennemente, possibilmente col consiglio del Confessore e dopo un triduo o una novena di preparazione, l’offerta di tutta la vita a Dio per le mani di Maria Santissima, protestando di voler accettare con umile sottomissione le croci che Gesù avrà la bontà di mandare, intendendo con ciò riparare la Divina Giustizia ed ottenere la conversione di molti peccatori.
La Madonna predilige queste anime ardenti, le incoraggia a sempre maggiori atti di generosità, infonde una forza particolare nelle prove della vita ed ottiene loro da Gesù una pace profonda, intima e densa, da renderle felici anche tra le spine.
Che in questo mese di Maggio molti cuori si consacrino a Dio quali ostie riparatrici!
ESEMPIO:
Una buona giovane, la cui gioia consisteva nell’amare Gesù e la Madonna, comprese che la vita sua era preziosa e che non conveniva impiegarla come tante altre coetanee. Dolente delle offese che si recano a Dio, afflitta per la rovina di tante anime peccatrici, sentì accendersi il cuore di una magnanima risoluzione. Prostrata ai piedi del Tabernacolo, così pregò: Signore, quanti peccatori sono senza la tua luce! Se accetti, io ti dono la luce degli occhi miei; sono disposta a restar cieca, purché tu resti riparato di tante offese e converta molti peccatori!
Gesù e la Vergine gradirono l’eroica offerta. Non trascorse molto tempo e la giovane avverti un abbassamento di vista, finché rimase del tutto cieca. Così trascorse tutta la vita, per più di quarant’anni.
Quando i genitori, ignari dell’offerta della figlia, le proposero di andare a Lourdes per impetrare il miracolo dalla Madonna, la buona signorina sorrise… e non disse altro. Quanti peccatori avrà salvato quest’anima!
Ma Gesù e la Madre sua non si lasciarono vincere in generosità. Ricolmarono quel cuore di tanta gioia spirituale, da renderle dolce l’esilio di questa terra. Faceva piacere il mirarla con l’abituale sorriso.
Se non si può imitare l’eroismo di questa donna, almeno si imiti con l’offrire a Dio molti piccoli atti di riparazione.
Fioretto:
– Offrire durante il giorno, espressamente, i sacrifici, le contrarietà e le preghiere per riparare i peccati che oggi si fanno nel mondo.
Giaculatoria:
– Santa Madre, deh, Voi fate che le Piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore!
Tratto da:
MARIA REGINA E MADRE DI MISERICORDIA (Mese di Maggio)
– di DON GIUSEPPE TOMASELLI, SDB.