MESE DI MAGGIO (25° GIORNO) – Quarto Dolore della MADONNA: INCONTRO CON GESÙ

Gesù prediceva agli Apostoli i dolori che l’attendevano nella Passione, per disporli alla grande prova: «Ecco, ascendiamo a Gerusalemme ed il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai principi dei Sacerdoti e degli Scribi e lo condanneranno a morte. E lo daranno in mano ai gentili per essere deriso, flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà» (S. Matteo, XX, 18).

Se Gesù disse questo più volte agli Apostoli, di certo lo disse anche alla Madre sua, alla quale nulla nascondeva. Maria Santissima conosceva attraverso le Sacre Scritture quale sarebbe stata la fine del suo Divin Figlio; ma sentendo la storia della Passione dalle labbra stesse di Gesù, il suo Cuore sanguinava.

Rivelò la Beata Vergine a Santa Brigida, che quando si avvicinava il tempo della Passione di Gesù, i suoi occhi materni stavano sempre pieni di lacrime ed un sudore freddo le scorreva per le membra, prevedendo quel vicino spettacolo di sangue.

Quando cominciò la Passione, la Madonna era a Gerusalemme. Non assistette alla cattura nell’orto del Getsemani e neppure alle scene umilianti del Sinedrio. Tutto questo era avvenuto di nottetempo. Ma fatto giorno, quando Gesù fu condotto da Pilato, la Madonna poté essere presente ed ebbe sotto il suo sguardo Gesù flagellato a sangue, vestito da pazzo, coronato di spine, sputato, schiaffeggiato e bestemmiato, ed in fine ascoltò la sentenza di morte. Quale madre avrebbe potuto resistere a tanto strazio? La Madonna non mori per la fortezza straordinaria di cui era dotata e perché Dio la riservava a maggiori dolori sul Calvario.

Quando il doloroso corteo si mosse dal Pretorio per andare al Calvario, Maria, accompagnata da San Giovanni, vi andò ed attraversando una strada più breve, si fermò per incontrarsi con l’afflitto Gesù, che di lì sarebbe passato.

Era conosciuta dai Giudei e chi sa quante parole ingiuriose abbia udito contro il Divin Figlio e contro di Lei!

Secondo l’uso del tempo, il passaggio del condannato a morte era annunziato da un mesto suono di tromba; precedevano quelli che portavano gli strumenti della crocifissione. La Madonna con lo schianto nel Cuore udiva, mirava e lacrimava. Quale non fu il suo dolore quando vide passare Gesù carico della croce! Il volto insanguinato, la testa ricoperta di spine, il passo vacillante! Le ferite e le lividure lo facevano sembrare un lebbroso, quasi da non riconoscersi (Isaia).

Dice Sant’Anselmo che Maria avrebbe voluto abbracciare Gesù, ma non le fu concesso; si contentò di guardarlo. Gli occhi della Madre s’incontrarono con quelli del Figlio; non una parola. Che cosa sarà passato in quell’istante tra il Cuore di Gesù ed il Cuore della Madonna? Non può esprimersi. Sentimenti di tenerezza, di compassione, d’incoraggiamento; visione dei peccati dell’umanità da riparare, adorazione della volontà del Divin Padre! …

Gesù continuò la via con la croce sulle spalle e Maria lo seguiva con la croce nel Cuore, diretti tutti e due al Calvario per immolarsi a bene dell’umanità ingrata.

«Chi vuol venire dietro a me, aveva detto un giorno Gesù, rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e mi segua!» (San Matteo, XVI, 24). Anche a noi ripete le stesse parole! Prendiamo la croce che Dio ci assegna nella vita: o povertà o malattia o incomprensione; portiamola con merito e seguiamo Gesù con gli stessi sentimenti con cui lo seguiva la Madonna nella via dolorosa. Dopo la croce c’è la gloriosa risurrezione; dopo il patire di questa vita c’è il gaudio eterno.

ESEMPIO:

Nel dolore si aprono gli occhi, si vede la luce, si mira al Cielo. Un militare, dedito ad ogni sorta di piaceri, non pensava a Dio. Sentiva il vuoto nel cuore e cercava di riempirlo con gli svaghi che gli permetteva la vita militare. Così continuò, finché gli sopraggiunse una grande croce.

Preso dai nemici, fu chiuso in una torre. Nella solitudine, nella privazione dei piaceri, rientrò in sé stesso e si accorse che la vita non è un giardino di rose, ma un intreccio di spine, con qualche rosa. Gli tornarono alla mente i buoni ricordi dell’infanzia e cominciò a meditare la Passione di, Gesù ed i dolori della Madonna. La luce divina rischiarò quella mente ottenebrata.

Il giovane ebbe la visione delle sue colpe, avverti la sua debolezza per troncare ogni peccato ed allora ricorse per aiuto alla Vergine. La forza gli venne; non solo poté evitare il peccato, ma si diede ad una vita di densa preghiera e di aspra penitenza. Gesù e la Madonna rimasero così lieti di questo cambiamento, che confortarono il loro figlio con delle apparizioni ed una volta gli fecero vedere il Paradiso ed il posto che gli era preparato.

Quando fu liberato dalla prigionia, abbandonò la vita del mondo, si consacrò a Dio e divenne fondatore di un Ordine Religioso, detto dei Padri Somaschi. Morì santamente ed oggi la Chiesa lo venera sugli Altari, San Girolamo Emiliani.

Se non avesse avuto la croce della prigionia, forse quel militare non si sarebbe santificato.

Fioretto:

– Non essere di peso ad alcuno e sopportare pazientemente le persone moleste.

Giaculatoria:

– Benedite, o Maria, coloro che mi danno occasione di soffrire!