MESE DI MAGGIO (6° GIORNO) – MARIA, MADRE DEI POVERI

Il mondo va in cerca di piaceri e per procurarseli ha bisogno di denaro. Ci si affatica, si lotta, si calpesta anche la giustizia, pur di accumulare ricchezze.

Gesù insegna che i veri beni sono quelli celesti, perché eterni, e che la ricchezza di questo mondo è falsa e passeggera, fonte di preoccupazione e di responsabilità.

Gesù, ricchezza infinita, facendosi uomo, volle essere povero e volle che così fosse la sua Santa Madre ed il Padre Putativo, San Giuseppe.

Esclamò un giorno: «Guai a voi, o ricchi, perché avete già la vostra consolazione!» (S. Luca, VI, 24). «Beati voi, o poveri, perché è vostro il regno di Dio! Beati voi che ora siete bisognosi, perché sarete saziati!» (S. Luca, VI, 20).

I seguaci di Gesù dovrebbero apprezzare la povertà e, se avessero ricchezze, dovrebbero essere distaccati e servirsene in bene.

Quanti sprecano il denaro e quanti invece mancano del necessario! Ci sono poveri che non possono sfamarsi, non hanno abiti per coprirsi ed in caso di malattia non hanno i mezzi per curarsi.

La Madonna, come Gesù, ama questi poveri e vuole far loro da Madre; se pregata, viene in aiuto, servendosi della generosità dei buoni.

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Madonna dei Pellegrini di Caravaggio
Anche quando non si è propriamente poveri, in certi periodi della vita ci si può trovare nelle strettezze, o per rovescio di fortuna o per mancanza di lavoro. Allora ricordiamo che la Madonna è la Madre dei bisognosi. La voce supplichevole dei figli penetra sempre nel cuore materno.

Quando si aspetta la provvidenza, non basta pregare la Madonna; bisogna vivere in grazia di Dio, se si vuole che Dio assista. A questo riguardo dice Gesù Cristo: «Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte le altre cose vi saranno date in più» (S. Matteo, VI, 33).

A conclusione di quanto si è detto, imparino i poveri a non vergognarsi del loro stato, perché rassomigliano di più alla Madonna, e a non scoraggiarsi nei bisogni, invocando con viva fede l’assistenza della Madre Celeste.

Imparino i ricchi ed i benestanti a non insuperbirsi e a non disprezzare i bisognosi; amino fare la carità, specialmente a coloro che non hanno il coraggio di stendere la mano; evitino le spese inutili, per avere più possibilità di aiutare il prossimo e ricordino che chi dà al povero, presta a Gesù Cristo e rende omaggio a Maria Santissima, Madre dei poveri.

ESEMPIO

Il Pallavicino nei suoi insigni scritti riporta un episodio, ove appare come la Madonna ami ed aiuti i poveri, quando le sono sinceramente devoti.

Un sacerdote fu invitato a prestare gli ultimi conforti della Religione ad una moribonda. Andato in Chiesa e preso il Santo Viatico, s’incamminò verso l’abitazione dell’inferma. Quale non fu il suo dolore a vedere la povera donna in una misera stanzetta, priva di tutto, giacente sopra un po’ di paglia!

L’agonizzante era stata molto devota della Madonna, aveva provata tante volte la sua protezione negli estremi bisogni ed ora in fine di vita le veniva elargita una grazia straordinaria.

Appena entrato il sacerdote in questa abitazione, apparve un coro di vergini, le quali si disposero presso la morente per darle aiuto e conforto; in mezzo alle vergini c’era la Madonna.

A tanto spettacolo il sacerdote non osò avvicinarsi alla moribonda; allora la Vergine Santissima gli volse uno sguardo benigno e s’inginocchiò, chinando la fronte sino a terra per adorare il suo Figlio Sacramentato. Fatto ciò, la Madonna e le altre vergini si alzarono e si ritirarono a parte per lasciare libero il passo al sacerdote.

La donna chiese di confessarsi e dopo si comunicò. Quale gioia, quando spirata l’anima, poté andare al gaudio eterno in compagnia della Regina del Cielo!

Fioretto:

– Privarsi di qualche cosa, per amore della Madonna, e darla ai poverelli. Non potendo fare questo, almeno recitare cinque Salve Regina per coloro che si trovano in estremo bisogno.

Preghiera a Maria:

 – Madre mia, fiducia mia!

Tratto da:

MARIA REGINA E MADRE DI MISERICORDIA (Mese di Maggio) – di DON GIUSEPPE TOMASELLI

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