SOLENNITÀ’ DEL SACRATISSIMO CUORE DI GESÙ – Primo Venerdì dopo la domenica del Corpus Domini
Sacro Cuore di Gesù, confido in Te! Dolce Cuore del mio Gesù, fa ch’io t’ami sempre più!
O Gesù di amore acceso, non Ti avessi mai offeso! Queste sono alcune delle tante amorose e devote giaculatorie, che nei secoli sono state e sono pronunciate dai cattolici in onore del Sacro Cuore di Gesù, ma vediamo quali sono le origini di questa devozione.
ORIGINI
La devozione al Sacro Cuore di Gesù era già diffusa nel Medio Evo, grazie anche a vari santi che avevano avuto visioni o rivelazioni e successivamente i Gesuiti ne propagarono il culto nell’America del Sud. I primi impulsi alla devozione del Sacro Cuore di Gesù provengono dalla mistica tedesca del tardo medioevo, in modo particolare da S. Matilde di Magdeburgo (1207-1282), S. Matilde di Hackenborn (1241-1299), S. Gertrude di Helfta (ca. 1256-1302) ed B. Enrico Suso (1295-1366).
Tuttavia la grande fioritura della devozione si ebbe nel corso del XVII secolo, prima ad opera di Giovanni Eudes (1601-1680), poi per le rivelazioni private della visitandina S. Margherita Maria Alacoque, propagate da S. Claude La Colombière (1641-1682) e dai suoi confratelli della Compagnia di Gesù. Importante nello sviluppo della devozione al Sacro Cuore risultano tre encicliche: Annum Sacrum di Leone XIII, Miserentissimus Redemptor di Pio XI e soprattutto l’enciclica Haurietis Aquas di Pio XII.
Nelle celebri rivelazioni di Paray le Monial, il Signore chiese a S. Margherita Maria Alacoque (avvenute la prima volta il giorno della festività di San Giovanni Evangelista nel 1673), che la conoscenza e l’amore del suo Cuore si diffondessero nel mondo, come fiamma divina, per riaccendere la carità che languiva nel cuore di molti. Una volta il Signore, mostrandole il Cuore e lamentandosi delle ingratitudini degli uomini, le chiese che in riparazione si frequentasse la Santa Comunione, specialmente nel Primo Venerdì d’ogni mese.
“Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna” (Gv. 6,54)
LE PROMESSE DI NOSTRO SIGNORE PER I DEVOTI DEL SUO SACRO CUORE
Gesù benedetto, apparendo a S. Margherita Maria Alacoque e mostrandole il suo Cuore, splendente come il sole di fulgidissima luce, fece le seguenti promesse per i suoi devoti:
- Io darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato
- Metterò e conserverò la pace nelle loro famiglie
- Li consolerò in tutte le loro pene
- Sarò loro sicuro rifugio in vitae specialmente in punto di morte
- Spanderò copiose benedizioni su di ogni loro impresa
- I peccatori troveranno nel mio Cuore la sorgente e l’oceano infinito della misericordia
- Le anime tiepide si infervoreranno
- Le anime fervorose giungeranno in breve tempo a grande perfezione
- La mia benedizione poserà anche sulle case dove sarà esposta ed onorata l’immagine del mio Cuore
- Ai sacerdoti, io darò la grazia di commuovere i cuori più induriti
- Le persone che propagheranno questa devozione, avranno il loro nome scritto nel mio Cuore e non ne sarà cancellato mai.
- A tutti quelli che, per nove mesi consecutivi, si comunicheranno al primo venerdì d’ogni mese, io prometto la grazia della perseveranza finale: essi non morranno in mia disgrazia, ma riceveranno i Santi Sacramenti (se necessari) ed il mio Cuore sarà loro sicuro asilo in quel momento estremo.
La dodicesima promessa è detta “grande”, perché rivela la divina misericordia del Sacro Cuore verso l’umanità. Queste promesse fatte da Gesù sono state autenticate dall’autorità della Chiesa, in modo che ogni cristiano può credere con sicurezza alla fedeltà del Signore che vuole tutti salvi, anche i peccatori.
CONDIZIONI
Per rendersi degni della Grande Promessa è necessario:
- Accostarsi alla Comunione. (La Comunione va fatta bene, cioè in grazia di Dio; quindi, se si è in peccato mortale, bisogna premettere la confessione.)
- Per nove mesi consecutivi. Quindi chi avesse incominciato le Comunioni e poi per dimenticanza, malattia, ecc. ne avesse tralasciata anche una sola, deve incominciare da capo.
- Ogni primo venerdì del mese. La pia pratica si può iniziare in qualsiasi mese dell’anno.
ALCUNI DUBBI
SE, DOPO FATTI I NOVE PRIMI VENERDÌ CON LE DEBITE DISPOSIZIONI, UNO CADESSE IN PECCATO MORTALE, E POI MORISSE ALL’IMPROVVISO, COME POTREBBE SALVARSI?
Gesù ha promesso, senza eccezione alcuna, la grazia della penitenza finale a tutti coloro che avranno fatto bene la Santa Comunione nel primo venerdì di ogni mese per nove mesi consecutivi; quindi si deve credere che, nell’eccesso della sua misericordia, Gesù dia a quel peccatore moribondo, la grazia di emettere un atto di contrizione perfetta, prima di morire.
CHI FACESSE LE NOVE COMUNIONI CON L’INTENZIONE DI PROSEGUIRE POI PIÙ TRANQUILLAMENTE A PECCARE, POTREBBE SPERARE IN QUESTA GRANDE PROMESSA DEL SACRO CUORE DI GESÙ?
No di certo, anzi commetterebbe tanti sacrilegi, perché accostandosi ai Santi Sacramenti, è necessario avere la ferma risoluzione di lasciare il peccato. Un conto è il timore di tornare ad offendere Dio, e altro la malizia e l’intenzione di seguitare a peccare.
In adorazione dinanzi al SS. Sacramento, ella vide, vivo e vero Gesù, con il Cuore circondato di fiamme, coronato di spine e sormontato da una croce. Le apparizioni avvennero per due anni consecutivi, ogni primo venerdì del mese e nel 1675, durante le festività del Corpus Domini, Egli le apparve con il petto squarciato e, presentandole il suo Cuore, le disse: “Ecco quel cuore che ha tanto amato gli uomini da non risparmiare nulla, fino ad esaurirsi e a consumarsi per dimostrare loro il suo amore e in riconoscenza non ricevo dalla maggior parte che ingratitudine”. E ancora: “Ho una sete ardente di essere amato dagli uomini nel SS. Sacramento, ma non trovo quasi nessuno che si sforzi secondo il mio desiderio, di dissetarmi. Io voglio che il tuo cuore sia per me un asilo nel quale mi ritirerò per prendervi il mio piacere, allorché i peccatori mi perseguiteranno e mi rigetteranno da loro.”
ATTO DI CONSACRAZIONE
composto dalla S. Margherita Alacoque
Io …. do e consacro al S. Cuore di Nostro Signore Gesù Cristo la mia persona e la mia vita, le mie azioni, pene e sofferenze, non volendo più servirmi d’alcuna parte del mio essere se non per onorarlo, amarlo e glorificarlo. È mia volontà irrevocabile esser tutta sua e far ogni cosa per suo amore, rinunziando con tutto il cuore a qualunque cosa gli possa dispiacere. Prendo adunque Voi, o Cuore Sacratissimo, per oggetto unico dell’amor mio, per protettore della mia vita, per sicurezza della mia salute, per rimedio della mia fragilità e della mia incostanza, per riparatore di tutti i difetti della mia vita e per sicuro asilo nel punto della mia morte.
Siate dunque, o Cuore di Bontà, la mia giustificazione verso Dio Padre, e allontanate da me i fulmini della sua giusta collera. O Cuore d’amore, metto tutta la mia confidenza in Voi, poiché temo tutto dalla mia malizia e fragilità, ma spero tutto dalla vostra bontà. Consumate adunque in me tutto ciò che può dispiacervi o farvi resistenza, e il vostro puro amore s’imprima sì addentro nel mio cuore, ch’io non possa mai dimenticarmi di Voi, né esser da Voi separata. Vi scongiuro, per tutte le bontà vostre, che il mio nome sia scritto in Voi, giacché io voglio far consistere tutta la mia felicità e tutta la mia gloria nel vivere e nel morire in qualità di vostra schiava. Così sia.
Indulgenza di 300 giorni, una volta al giorno. (Leone XIII, 13 gennaio 1898).
Plenaria, una volta al mese, recitandola ogni giorno. (Pio X, 21 aprile 1908).
VIDEO DOCUMENTARIO:
FONTI:
https://biscobreak.altervista.org/2013/06/il-sacro-cuore-di-gesu/.