La Madonna del Giorno (13 Febbraio 1647) – MARIA, REGINA DEGLI APOSTOLI. BASILICA SANT’APOLLINARE, ROMA, ITALIA

STORIA DELLA BASILICA DI SANT’APOLLINARE

Secondo un’antica tradizione, Sant’Apollinare fu il primo Vescovo di Ravenna, consacrato ed inviato ad evangelizzare quella regione direttamente da San Pietro.

Mosaico dell’altare maggiore della Basilica di Sant’Apollinare in Ravenna

La prima chiesa in suo onore eretta in Roma fu costruita tra la metà del VII e gli inizi del VIII secolo, cioè in piena dominazione bizantina. Probabilmente, i primi religiosi che occuparono la chiesa furono monaci basiliani, rifugiatisi a Roma a causa delle persecuzioni iconoclaste: spetterebbe a loro la traslazione di alcuni martiri nel sotterraneo della primitiva Chiesa. Dal 1284, invece, è la prima testimonianza di un collegio di canonici che durò fino al 1576. La Basilica diventò parrocchia nel 1562 e tale rimase fino al 1824.

Esteriore Basilica di Sant’Apollinare in ROMA

A partire dal 1574 e fino al 1773 fu legata al Collegio Germanico (poi Collegio Germanico-Ungarico) che ebbe come sede l’attuale Palazzo dell’Università. La primitiva Basilica fu demolita e ricostruita per iniziativa del Papa Benedetto XIV, su progetto di Ferdinando Fuga (1699-1782), architetto dei Sacri Palazzi. Oggi è un tipico esempio di transizione barroco-neoclassica. Dal 1825 fu sede del Pontificio Seminario Romano.

Dal 1990 è diventata sede della Cappellania della Pontificia Università della Santa Croce.

LA CAPPELLA DELLA MADONNA

Nel portico di accesso alla Basilica si trova una venerata immagine mariana: l’affresco, che rappresenta la Madonna tra gli Apostoli Pietro e Paolo, è di scuola umbro-romana del XV secolo.

Nel dicembre 1494 l’affresco fu coperto con uno strato di scialbo per proteggerlo dal passaggio dei soldati di Carlo VIII e dai pericoli derivanti dalla lotta tra gli Orsini e le milizie del siniscalco Belcari, che si erano accampate nel portico. L’immagine fu così dimenticata e riapparve grazie ad un terremoto che ne staccò l’intonaco il 13 febbraio 1647. In seguito alla caduta dell’intonaco, l’affresco riapparve intatta, tanto da suscitare una forte devozione popolare e venne incoronata dal Capitolo Vaticano nel 1653.

Sulla base del trono c’è un’iscrizione che si presume fu apposta in occasione della peste del 1657:

SANTA MARIA REPARATRIX NOSTRAE CONCORDIAE OMNIUM FIDELIUM CHRISTIANORUM FIDELIUM CHRISTIANORUM TU INTERCEDE PRO NOBIS APUD DEUM UT LIBEREMUR A PESTE EPIDEMIA ET AB OMNIBUS MALIS PRAESENTIBUS ET FUTURIS. AMEN.

(SANTA MARIA RESTAURATORE DELLA NOSTRA CONCORDIA TRA TUTTI FEDELI CRISTIANI, INTERCEDI PER NOI PRESSO DIO PER LA LIBERAZIONE DALLA PESTE E DAL MALE PRESENTE E FUTURO. AMEN.)

La sua festa liturgica cade il 13 febbraio, in ricordo della riscoperta della Sacra Effige.

FONTI:

http://www.apollinare.org/Storia/Cappella_Madonna.html

http://www.pusc.it/info/le-sedi/basilica

https://it.wikipedia.org/wiki/Basilica_di_Sant%27Apollinare_(Roma)

https://it.cathopedia.org/wiki/Basilica_di_Sant%27Apollinare_(Roma)

https://www.romasegreta.it/ponte/piazza-di-s-apollinare.html