La Madonna del Giorno (13 MARZO) – MADONNA DELLA ROSA, SAN VITO AL TAGLIAMENTO, PORDENONE, ITALIA

Il primo segno
Giacomo Giacomuzzi di Rosa, per sé e la sua numerosa famiglia, nel 1649 ricostruì una nuova abitazione, portandosi però dalla sua vecchia casa un riquadro di ciottoli di fiume, nella cui facciata in calce era stata affrescata una dolce Madonna con il Bambino in braccio.

Nell’abbattere la vecchia casa, quel quadrato, con l’immagine della Vergine, pur cadendo, non si era rotto. E pertanto egli pensò di ricollocarla nella sua nuova casa, proprio all’entrata, sotto il portico. Davanti a quell’immagine spesso la sua famiglia si raccoglieva in preghiera. Eppure sia lui che molti del paese avevano la brutta abitudine di imprecare, durante la giornata e nel lavoro dei campi, contro Dio, con frasi blasfeme, lamentandosi per la dura vita, per l’inclemenza del luogo, dopo la carestia e la peste.

Apparizione della Madonna a Mariute
Il 2 febbraio 1655, festa della Presentazione di Gesù al Tempio, gran parte della famiglia Giacomuzzi era in chiesa per le funzioni religiose. Era rimasta a casa, con le zie, Mariute, una figliola di otto anni e mezzo, sofferente di morbo epilettico. D’un tratto le zie videro il volto di Mariute fissare l’immagine della Vergine e, mentre la fanciulla si avvicinava alla Madonna dipinta sul muro, il volto le si illuminava felice, come in estasi. Le zie, sorprese per quanto stava avvenendo sotto i loro occhi, attesero che la ragazzina si riprendesse da quello stato di rapimento e poi subito la subissarono di domande: chi? come? perché? cosa hai visto? La Mariute, con insolito linguaggio, per lei che era affetta da mal caduco, riportò le parole dell’apparizione, con grande serenità e dolcezza:

“Io non sto bene in questo luogo dove si bestemmia contro mio Figlio. Di’ a tuo padre che si ravveda e che mi faccia trasportare in una Chiesa posta su una strada frequentata. Avverti anche gli abitanti della zona di astenersi dal peccato della bestemmia. Per causa di questa enorme empietà furono devastate dalla grandine le vostre campagne negli ultimi anni e stanno sospesi sul vostro capo castighi ancora più terribili. Fa’ quanto ti dico, e d’oggi in avanti non sarai più esposta agli attacchi del male, che finora ti ha molestato”.


Il padre di Mariute, Giacomo, venuto a conoscenza della apparizione della Vergine alla figlia, improvvisamente guarita dalla malattia che l’affiggeva dalla nascita, sentì il bisogno di parlarne col curato di Rosa prima e poi con il vecchio pievano di Pieve di Rosa, ma entrambi lo licenziarono in malo modo, non credendo al suo racconto. Chi gli credette fu invece un padre francescano, Padre Vitale Vitali, venuto da Roma a San Vito per tenere le prediche quaresimali. Costui, fatte le sue prudenti indagini sulla apparizione e sui fatti di Rosa, concluse che “la Santissima Vergine era apparsa e aveva parlato alla fanciulla Maria Giacomuzzi di Rosa”.

Da qui la decisione di trasportare la miracolosa immagine a San Vito. Era la sera del 31 marzo 1655, quando fu allestito un carro per il trasporto. Lo stesso Giacomuzzi vi aggiogò un paio di buoi della sua stalla. Quando iniziarono il viaggio, il sole era vicino al tramonto: il pievano ed il popolo, con gonfaloni e fiaccole, seguirono in devoto pellegrinaggio il carro. L’immagine, secondo Padre Vitale Vitali, fu scortata anche da tre Angeli in cielo, che sembravano tre torce accese.

Il trasporto dell’immagine ed i primi miracoli
L’accompagnarono fino alla Chiesetta di San Nicolò, fuori di San Vito, e proprio in questa chiesetta fu collocata l’Immagine della Madonna.

Da subito si verificarono fatti miracolosi: “Oggi – scrive Padre Vitali al Vescovo di Concordia – il 3 aprile 1655, è venuto da San Giovanni uno storpio con le stampelle. Dopo aver pregato questa Vergine è stato risanato alla presenza di molto popolo”. Il miracolo è raffigurato in uno dei riquadri nella cornice di questa stampa del 1600, la più antica del Santuario. La chiesa di “San Nicolò extra muros” (fuori le mura di San Vito) era un piccolo edificio di ciottoli e laterizi, costituito da un’aula rettangolare e da un abside semicircolare. Fu edificato, secondo qualcuno, attorno all’anno 1000, per altri più tardi, tra il 1280 e il 1310. Nel 1482 furono costruite una nuova abside e una nuova cinta muraria e, sul davanti, un porticato.

VIDEO PELLEGRINAGGIO:

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Tratta da:

Sito Ufficiale del Santuario: http://www.santuariomadonnadirosa.it/

http://www.donbosco-torino.it/ita/Maria/calendario/08-09/12-Santuar…

http://www.santuariomadonnadirosa.it/arte-religiosa/storia-del-sant…