SABATO SANTO – L’ADDOLORATA
Sul Calvario, mentre si compiva il grande sacrificio di Gesù, si potevano mirare due vittime: il Figlio, che sacrificava il corpo con la morte, e la Madre Maria, che sacrificava l’anima con la compassione. Il Cuore della Vergine era il riflesso dei dolori di Gesù.
D’ordinario la madre sente le sofferenze dei figli più delle proprie. Quanto dovette soffrire la Madonna a vedere morire Gesù in Croce! Dice San Bonaventura che tutte quelle piaghe ch’erano sparse sul corpo di Gesù, erano nello stesso tempo tutte unite nel Cuore di Maria. Più si ama una persona e più si soffre nel vederla soffrire. L’amore che la Vergine nutriva per Gesù era smisurato; lo amava di amore soprannaturale come suo Dio e di amore naturale come suo Figlio; ed avendo un Cuore delicatissimo, soffrì tanto da meritare il titolo di Addolorata e di Regina dei Martiri.
Il Profeta Geremia, tanti secoli prima, la contemplò in visione ai piedi del Cristo morente e disse: «A che ti paragonerò o a chi ti somiglierò, figlia di Gerusalemme? … La tua amarezza infatti è grande come il mare. Chi ti potrà consolare?» (Geremia, Lam. II, 13). E lo stesso Profeta pone in bocca alla Vergine Addolorata queste parole: «O voi tutti che passate per la via, fermatevi e vedete se c’è dolore simile al mio!» (Geremia, I, 12).
Dice Sant’Alberto Magno: Come noi siamo obbligati a Gesù per la sua Passione sofferta per nostro amore, così pure siamo obbligati a Maria per il martirio che ebbe nella morte di Gesù per la nostra eterna salute.
La nostra riconoscenza verso la Madonna sia almeno questa: meditare e compatire i suoi dolori.
Gesù rivelò alla Beata Veronica da Binasco che molto si compiace nel vedere compatita la Madre sua, perché gli sono care le lacrime che Ella sparse sul Calvario.
La stessa Vergine si dolse con Santa Brigida che sono molto pochi coloro che la compatiscono e la maggior parte dimentica i suoi dolori; onde le raccomandò tanto di aver memoria delle sue pene.
La Chiesa per onorare l’Addolorata ha istituito una festa liturgica, che ricorre il quindici settembre.
Privatamente è bene ricordare tutti i giorni i dolori della Madonna. Quanti devoti dì Maria recitano ogni giorno la corona dell’Addolorata! Questa corona ha sette poste ed ognuna di queste ha sette grani. Che si allarghi sempre più la cerchia di coloro che onorano la Vergine Dolente!
È una buona pratica la recita quotidiana della preghiera dei Sette Dolori, che trovasi in tanti libri di devozione, ad esempio, nel «Massime Eterne».
Nelle «Glorie di Maria» Sant’Alfonso scrive: Fu rivelato a Santa Elisabetta Regina che San Giovanni Evangelista desiderava vedere la Beata Vergine, dopo essere stata assunta in Cielo. Ebbe, la grazia e gli apparvero la Madonna e Gesù; in tale occasione intese che Maria domandò al Figlio qualche grazia speciale per, i devoti dei suoi dolori. Gesù promise quattro grazie principali:
1. Chi invoca la Divina Madre per i suoi dolori, prima della morte meriterà fare vera penitenza di tutti i suoi peccati.
2. Gesù custodirà questi devoti nelle loro tribolazioni, specialmente al tempo della morte.
3. Imprimerà loro la memoria della sua Passione, con grande premio in Cielo.
4. Gesù porrà questi devoti in mano di Maria, affinché Ella ne disponga a suo piacere e loro ottenga tutte le grazie che vuole.
ESEMPIO:
Un ricco signore, abbandonata la via del bene, si diede completamente al vizio. Accecato dalle passioni, fece espressamente un patto con il demonio, protestando di dargli l’anima dopo la morte. Dopo settant’anni di vita di peccato giunse al punto della morte.
Gesù, volendo usargli misericordia, disse a S. Brigida: Va’ a dire al tuo Confessore che corra al letto di questo moribondo; lo esorti a confessarsi! Il Sacerdote andò per tre volte e non riuscì a convertirlo. In fine manifestò il segreto: Non sono venuto da voi spontaneamente; Gesù stesso mi ha mandato per, mezzo di una santa Suora e vuole accordarvi il suo perdono. Non resistete più alla grazia di Dio!
L’infermo, sentendo ciò, s’intenerì e ruppe in pianto; poi esclamò: Come posso essere perdonato dopo avere servito il demonio per settant’anni? I miei peccati sono gravissimi ed innumerevoli! Il Sacerdote lo rassicurò, lo dispose alla Confessione, lo assolvette e gli diede il Viatico. Dopo sei giorni quel ricco signore moriva.
Gesù, apparendo a S. Brigida, così le parlò: Quel peccatore è salvo; al presente è in Purgatorio. Ha avuta la grazia della conversione per intercessione della mia Vergine Madre, perché, sebbene vivesse nel vizio, tuttavia conservava la devozione ai suoi dolori; quando ricordava le sofferenze dell’Addolorata, se ne immedesimava e la compiangeva.
Fioretto:
– Fare sette piccoli sacrifici ad onore dei sette dolori della Madonna.
Giaculatoria:
– Regina dei Martiri, pregate per noi.
Tratto da:
MARIA REGINA E MADRE DI MISERICORDIA (Mese di Maggio) – di DON GIUSEPPE TOMASELLI, SDB.